Ammettiamolo, ci sono certi poster che mettono davvero i brividi. Per quanto sono sciatti e brutti, intendo. Prendete la locandina di Cursed, per esempio…

Ci sono invece altri casi nei quali i grafici sembrano essersi impegnati a fondo, sfoderando ottime e morbose idee per impreziosire quello che, in un certo senso, è paragonabile alla copertina (e a mezzo incipit) di un romanzo. Vero, non bisognerebbe giudicare un libro dalla copertina, ma non guasta di sicuro ritrovarsi con una buona immagine di presentazione. Eccovi quindi tre poster più una immagine promozionale che abbiamo francamente giudicato appetitosi e meritevoli di uno sguardo.

Saw 2

Che dire? Evidentemente alla Lions Gate non è bastato il clamore suscitato dalla campagna promozionale del primo film, e ora propongono questa idea semplice e geniale, in piena coerenza con le locandine che qui da noi avevano suscitato le ire di tanti, troppi malpensanti (eh sì, perché è anche ora di smetterla di chiamarli ben-pensanti). Quelle due dita “suonano” insieme macabre, morbose e ironiche.

Giù il cappello!

Feed

Poco si sa su questo film scritto da Kieran Galvin e diretto da Brett Leonard. Un investigatore viene sempre più a contatto con il misterioso e perverso ambiente dei feeders, uomini che ricavano enorme piacere sessuale dallo spingere le loro “vittime” a nutrirsi eccessivamente.

Toni bluastri, inevitabili rimandi al primo morto di Se7en e una strepitosa tagline:

Consumption is evolution.

Viva i pubblicitari!

Nightwatch

Sapete già tutto. Dark fantasy che sconfina nell’horror tout court. Esseri della luce e delle tenebre che si scontrano in una battaglia il cui esito potrebbe essere sconvolto dall’entrata in campo di una forza esterna ai due schieramenti. Horror-core dal cuore della madre Russia!

Il poster ha un vago sapore retrò, fra La metà oscura e le pellicole di serie B degli anni settanta: un volto che si disintegra per liberare neri voli di corvi. Altra grande punchline:

Cool as Hell!

The devil’s rejects

Rob Zombie ci piace per lo stesso motivo per cui ci piace Mark Millar. Eccessivi, vogliosi di exploitation, corrosivi, non esitano di fronte a quella sottile linea che divide buono e cattivo gusto: la oltrepassano con la grazia di un rinoceronte.

Ma conoscono la materia, si nutrono del genere, gli scorre nelle vene.

Come perdonare al buon Rob il pesante, volgare, sproporzionato riferimento iconoclastico a L’ultima cena?

Semplice, basta riderci sopra e, insieme a lui, flippare il dito medio ai malpensanti di cui vi parlavo prima. Gesto liberatorio, ve l’assicuro.

E ricordate sempre che: it’s only a movie!