Una nuova collana si affaccia sul catalogo digitale di Delos Digital, Horror Story curata dallo scrittore e sceneggiatore Luigi Boccia, che si propone di presentare singoli racconti da incubo in grado di donare anche al lettore più esigente un intrattenimento di forte impatto emotivo.

Si comincia con una firma d’eccezione: Gianfranco Nerozzi. Il suo racconto Punti di saturazione ci racconta di Rino Berti, un uomo che ha subito un brutto incidente e ha perso tutto. Sulla sua strada incontra Massei, un guaritore che possiede la capacità di dare sollievo alle menti più provate. C’è poi una famiglia in frantumi: marito, moglie e figlioletta, ‘uniti’ da reciproca insofferenza e odio sotterraneo, che viaggiano in una notte nebbiosa e si trovano a dover fuggire da qualcosa di ringhiante che li sta attendendo. Sarà il commissario Ruben Costa ad affrontare la Bestia, assaporandone gli artigli: dentro al cuore, e oltre.

Un altro titolo è Il Libro delle Ombre, scritto a quattro mani da Luigi BocciaNicola Lombardi. Un giornalista sta seguendo una serie di raccapriccianti casi di infanticidio. Il professor De Blasio, autore del famigerato trattato Il Paese dell’Oscurità, tenta di metterlo in guardia contro la spaventosa quanto incredibile minaccia della stregoneria. E mentre i due si illudono di poter interrompere quel ciclo di orrori, sopra le loro vite si allunga l’ombra delle Sette Sorelle…

Diego Matteucci, altro nome molto attivo nella scuderia Delos, ci narra con Ombre le gesta di Mauro Salvi, considerato dalla stampa come ‘il vampiro degli occhi azzurri’, perché “beve il sangue delle sue vittime e ne strappa gli occhi”. Dopo un incontro che pare del tutto casuale con Monica Simoni, qualcosa cambia, dal momento che lui se ne sente attratto, nonostante lei abbia forse scoperto il suo segreto. Anche la ragazza, però, ha un segreto, una singolare facoltà psichica, e le “ombre nere” non tarderanno a presentarsi per fermarla.

Con Domus Nigra, di Marco de Franchi, ci si addentra in una vecchia casa nera che nasconde un segreto antico di secoli. Una strega è stata bruciata sul rogo, ma non vuole saperne di restare morta. Poi c’è una strana creatura che si nutre nel sottosuolo. E un guardiano. Due studenti affascinati dalla storia e dalla stregoneria decidono di violare le stanze e i misteri di quel palazzo antico, ed è inutile dire che se ne pentiranno.

Ritroviamo poi Nicola Lombardi con Myrna, sinistra storia di un impossibile ritorno. Quando il passato è una ferita ancora aperta, e guasta, non ci sono limiti all’orrore che può sgorgare da un implacabile desiderio di vendetta. La giovane Sara ne farà le spese.

Christian Sartirana, autore del visionario Le cose nel quadro, ci racconta del pittore Augusto Rotondino, uomo di alta estrazione sociale, perseguitato da visioni assurde e inquietanti, che sembravano attirare il male su di lui e su chi gli stava vicino. Tali stranezze convoglieranno nella realizzazione di un particolare dipinto che segnerà la fine non solo del pittore, ma la distruzione quasi totale della sua intera famiglia.

L’intento di Horror Story – ha spiegato Luigi Boccia – è ritrovare una tradizione del genere horror che sicuramente è andata perduta. Lo sappiamo tutti che in Italia non c’è una casa editrice a distribuzione nazionale che ospiti una collana dedicata ai romanzi horror. Manca un punto di riferimento per gli autori del genere che puntano il dito contro gli editori, accusandoli di essere poco attenti e di ghettizzare un genere che all’estero va per la maggiore. Questo probabilmente è in parte vero, perché prima di arrivare a conclusioni affrettate, credo servirebbe un lungo momento di autocritica. Spesso mancano le storie con uno spessore da parte degli autori, e soprattutto nelle storie mancano le tre parole chiavi del genere horror: ATMOSFERA, BRIVIDO, INQUIETUDINE.

Che cosa pensate quando scrivo la parola horror? A me vengono in mente certe atmosfere delle opere di H. P. Lovecraft, il sapore di alcuni episodi dei telefilm Ai confini della realtà. Penso a certe antologie di racconti come Shock di Richard Matheson o A volte ritornano di Stephen King.

Penso alla poesia di Ray Bradbury e alla visionarietà di Clive Barker. Mi vengono in mente film come Insidious o The Conjouring, tanto per fare degli esempi attuali, anche se cinematografici. Perché non cambia molto tra cinema e letteratura. L’atmosfera è atmosfera, sia nelle immagini che nelle parole. Sono convinto che nel genere horror il lettore vada preso per mano e accompagnato in una storia che gli provochi da subito fastidio, disagio, ma che lo stuzzichi a continuare ad andare avanti… L’horror non è ribrezzo né disgusto, né tantomeno cerca di azzannare il lettore alla gola con immagini oscene o che grondano sangue. È la storia quella che toglie il fiato, mano a mano, ci entri dentro, non te ne accorgi, e soltanto alla fine ti mancherà il respiro, quando è troppo tardi, e non puoi più tornare indietro.”

Horror Story aspetta i vostri racconti (tra le 60mila e le 150mila battute) di genere horror in tutte le sue forme.