Una persona con seri problemi di depressione, disturbi ossessivi compulsivi, insonnia, ansia e fobie, che cerca di sopravvivere nonostante la vita le appaia nera e senza speranza: non stiamo parlando di un personaggio di un videogioco horror, ma del suo autore, Matt Gilgenbach, creatore di Neverending Nightmares per conto dello sviluppatore indipendente Infinitap Games.

Quando il precedente titolo da lui creato, Retrograde, si è rivelato essere un fallimento, Gilgenbach è ricaduto nella depressione che lo aveva perseguitato per anni. Per uscire nuovamente da questa condizione, e per far capire agli altri come si sentiva, Gilgenbach ha creato Neverending Nightmares, riversandoci dentro i suoi incubi e le sue angosce.

Neverending Nightmares è un survival horror atipico, nel quale il protagonista Thomas deve cercare di sopravvivere ai suoi stessi incubi.

È un videogioco al tempo stesso semplice e complicato. Il gameplay è semplice, minimalista: il protagonista Thomas avanza linearmente per le mappe di gioco esplorando gli ambienti ed evitando i mostri. I puzzle sono pochi e di immediata soluzione. Manca qualsiasi interfaccia o display, in modo da rendere l'esperienza più diretta. Non c'è alcun inventario: Thomas porta con sé solo quello che riesce a tenere in mano in quel momento. Non c'è alcuna schermata di caricamento tra un livello e il successivo, ma abbiamo invece Thomas che si sveglia di colpo in una delle numerose camere da letto presenti nel gioco, che hanno il ruolo di checkpoint.

Il videogioco diventa però complicato nel momento in cui si cerca di capire cosa stia succedendo. All'inizio ci si sveglia da un incubo in una vecchia casa. Di corridoio in corridoio gli ambienti diventano sempre più fatiscenti e macabri. Si sentono misteriose presenze e presto si scopre che ci sono dei mostri dai quali ci si deve nascondere. Spesso Thomas si risveglia da un incubo, solo per scoprire di essere finito in incubi peggiori: parte del gioco è infatti ambientata in un ospedale psichiatrico in mano ai pazzi assassini. I pazzi che si incontrano sono legati con le camicie di forza e senza occhi, ma se sentono il protagonista arrivare gli saltano addosso e lo uccidono.

La situazione nella quale ci si trova è contorta, ma si scopre che lo è anche la psiche del protagonista: Thomas è divorato dai sensi di colpa per la morte della sorella, che forse è stato proprio lui a uccidere. Si scoprono quindi tre figure chiave nella vita di Thomas: la sorella, la figlia e la moglie. Anche qui la situazione presenta delle ambiguità: talvolta viene negato che Thomas abbia mai avuto una sorella, sembra invece che sia la figlia a essere morta (ma come?) e la moglie lo ha, forse, abbandonato.

La grafica è in bianco e nero, come se il videogioco fosse stato disegnato con carta e penna, e prende ispirazione dalle illustrazioni di Edward Gorey, il disegnatore americano noto per il suo stile macabro. Gli ambienti nei quali ci si muove sembrano stampe ottocentesche dall'atmosfera gotica, con numerosi dettagli che rendono interessanti le mappe. L'unico colore è il giallo degli oggetti con cui si può interagire (per la maggiore parte, porte) e il rosso del sangue. L'oscurità tracciata con la penna sembra un liquido nel quale Thomas si immerge.

Le situazioni nelle quali si devono evitare i nemici sono abbastanza ripetitive, come lo sono molti degli ambienti rappresentati. Lo stesso corridoio, la stessa lunga scala, le stesse celle di detenzione vengono riutilizzate con minime variazioni. Mentre questo sarebbe indice di scarsa professionalità in qualsiasi altro gioco, in Neverending Nightmares la ripetitività richiama l'ossessione e l'angoscia del protagonista.

Ci sono tre finali alternativi, che sembrano far riferimento a tre realtà diverse, o a tre situazioni psicologiche diverse. Si finisce il gioco con più domande di quelle che si avevano all'inizio, ma in questo caso il finale non è tanto importante quanto il viaggio inconscio che si è fatto.

Neverending Nightmares è un gioco originale per le atmosfere e per la capacità di suscitare inquietudine nel giocare, sebbene il gameplay non sia molto brillante. È un'esperienza coinvolgente e opprimente, che rappresenta un'interessante alternativa a titoli dal gameplay più collaudato quali Resident Evil o Amnesia. La breve durata del gioco (poco più di un'ora) e la limitatezza del gameplay rendono Neverending Nightmares più una storia interattiva visiva sulla malattia mentale che non un videogioco vero e proprio.

Valutazione tecnica

Piattaforma: Microsoft Windows

Publisher: Infinitap Games

Sviluppatore: Infinitap Games

N. giocatori: 1