Bob ed Ethel, per festeggiare le loro nozze d'argento, si mettono in viaggio verso la California con tutta la famiglia al seguito: il figlio, la figlia minore, quella sposata, il genero e il nipotino. Quando la comitiva prende una scorciatoia attraverso il deserto, consigliata da un losco benzinaio, accade un incidente che li fa finire fuori strada: la tranquilla trasferta si trasforma in tragedia. La famigliola è caduta nella trappola di alcuni mutanti cannibali che cominceranno a decimarli. Ma non tutti i membri della famiglia saranno disposti ad arrendersi.

Sinceramente non si sentiva il bisogno di un remake ispirato al classico del 1977 di Wes Craven. Tuttavia, la notizia che la suddetta pellicola sarebbe stata diretta da Alexandre Aja, giovane regista francese che si è fatto notare per Alta tensione, ci aveva fatto ben sperare.

Ci si aspettava davvero che un talento come Aja potesse sfornare un horror schietto e brutale come non se ne vedevano da anni, grazie anche i grandi mezzi di cui avrebbe potuto disporre.

Dopo aver visto la pellicola possiamo notare come Aja abbia compiuto senz'altro un buon lavoro: una pellicola che si distingue sopra la massa di ostelli e fantasmi orientali che infestano il cinema odierno, ma rovinata al tempo stesso da una certa mancanza di contenuti, come spesso accade alle grosse produzioni.

Innanzi tutto saltano all'occhio l'elevata qualità tecnica e la messa in scena curata: la fotografia satura (di Maxime Alexandre, già all'opera in Alta tensione n.d.R.) dona alle location e alle scenografie un'atmosfera claustrofobica e malsana.

Il comparto degli FX è quanto di meglio (e di esplicito) si possa vedere sulla piazza. Grazie al make up di Greg Nicotero, la seconda parte del film farà la felicità di chi cerca visioni mostruose e tanto sano splatter.

Giganti deformi, mutanti dai cervelli enormi e bambine sfigurate sono accompagnati da pregevoli effetti gore, finalizzati a dar vita al bizzarro universo pensato da Aja. A tal proposito, una menzione meritano i titoli di testa, che sono una delle parti più disturbanti del film (e capirete perchè).

La storia ricalca fedelmente (forse troppo) quella del film originale, proponendo le medesime scene ma apportando qualche piccola variazione, tra cui la rivelazione delle origini delle creature.

Questa scelta potrebbe far storcere il naso a chi ha amato il primo film: Craven creava un alone di mistero intorno ai trogloditi assassini non svelandone l'origine, mentre in questo remake è chiaro fin dall'inizio che le mutazioni sono state causate dagli esperimenti nucleari. Questo aspetto viene ribadito tante, troppe volte nel film. Tanto infodump fa venire la sensazione di essere trattati come ritardati.

Ma i veri difetti andrebbero cercati in una prima parte lenta e priva di ritmo, e in una sceneggiatura talvolta ingenua (perchè dare una pistola a un quattordicenne?).

In ogni caso, il momento del riscatto arriverà dopo l'intervallo, con una seconda parte che regala brividi e adrenalina a profusione: chi si aspetta dal film sangue, azione e brividi non sarà deluso.

Chi invece si aspettava da Aja una rilettura originale del vecchio film dovrà ricredersi. Come già accennato la trama segue in maniera pressoché identica la vicenda raccontata nel film di Craven stesse scene, stessi personaggi. Inoltre l'originalità latita, tutto sa già visto e spesso si ricorre a cheap scares e cliché ormai laceri: in quanti film abbiamo già visto la figura indistinta che transita velocemente di fronte all'obbiettivo?

In fin dei conti Le colline hanno gli occhi è un onesto film dell'orrore che non lesina in emozioni e brividi, valorizzato dall'ottima regia. e Una confezione qualitativamente al di sopra della media soddisfa lo spettatore in cerca di intrattenimento e, perché no, anche l'appassionato senza troppe pretese.

Ma se siete in cerca di qualcosa di originale, questo film ha poco e niente.