Trama: In una tranquilla cittadina di provincia, nell’estate del 1958 le giovanissime sorelle Meg e Susan, rimaste orfane di recente, vengono affidate alla zia Ruth, non molto stabile mentalmente.

Perché vederlo: Sembra che Stephen King lo abbia definito “Veramente sconvolgente. Un lungo sguardo nell’inferno che non vi deluderà”.

Osservazione che incuriosisce non poco, perché, tratto da un celebre romanzo di Jack Ketchum e, a quanto pare, ispirato a fatti realmente accaduti, il film di Gregory M. Wilson – da non confondere con l’omonima commedia diretta da Luke Greenfield – sfrutta una ambientazione che richiama fortemente alla memoria proprio una di quelle più care al Re dell’horror su carta autore di Carrie e IT.

Ambientazione destinata a fare da sfondo a quello che rappresenta soltanto l’inizio di un vero e proprio incubo dovuto al depravato senso di disciplina della parente delle protagoniste, la quale coinvolge i figli, i bambini del vicinato e il dodicenne David in indicibili atti di abusi e torture su una delle due.

Nel corso di un elaborato che, su sceneggiatura dell’esordiente Philip Nutman e del Daniel Farrands che ha scritto Halloween 6 – La maledizione di Michael Myers (1995), consente alla tensione di salire attraverso lenti ritmi di narrazione; fino a sfociare in un clima di follia e perversione destinato a diventare sempre più disturbante, tra dolorose incisioni sul corpo e violenze sessuali.

In maniera intelligente, però, senza mostrare quasi mai nulla; man mano che prende forma un devastante dramma riguardante l’innocenza distrutta e il lato oscuro della tutt’altro che metropolitana realtà a stelle e strisce.

Curiosità: Datato 2007, il film è approdato in Italia soltanto sette anni dopo e direttamente nel mercato dell’home video, dopo alcuni passaggi su Horror Channel.