Trama: Messo alle strette dalla ex moglie, alla quale non versa gli alimenti da troppo tempo, Alex decide di penetrare nottetempo nell’abitazione del suo nuovo datore di lavoro per aprire la cassaforte e portare a compimento un furto... ma non sa di essere appena diventato la pedina di un gioco molto pericoloso.

 

Perché vederlo: Diretto nel 2009 da Marcus Dunstan, ovvero lo sceneggiatore del quarto, quinto, sesto e settimo capitolo della popolarissima saga Saw, quello che prende progressivamente forma è un thriller piuttosto violento che, una volta presentato il protagonista, provvede a scaraventarlo nell’inferno rappresentato dalla casa in cui penetra.

Perché, nascosto tra le sue mura, a tenerne segretamente in ostaggio gli occupanti è un sadico maniaco che, con il volto celato dietro una maschera, ha tempestato il posto di trappole, trabocchetti e torture.

Un maniaco che, a quanto pare, colleziona persone e, ricordando proprio il Jigsaw della citata serie sul serial killer enigmista, si mantiene tutt’altro che sulla leggerezza quando si tratta di far soffrire le proprie vittime.

Infatti, sebbene ad essere privilegiata sia una tensione destinata a salire lentamente, tra tagliole e chiodi pronti ad entrare in azione non risultano assenti dita mozzate, occhi perforati e, addirittura, labbra cucite come avvenne ne La casa 4 firmato a fine anni Ottanta dal nostro Fabrizio Laurenti.

Se poi riuscite a resistere, vi attende anche un finale apertissimo...

 

Curiosità: Lo stesso regista ha curato nel 2012 The collection, sequel del film.

All’interno del cast è presente Michael Reilly Burke, ovvero colui che interpretò il serial killer Ted Bundy nell’omonimo lungometraggio diretto nel 2002 da Matthew Bright.