Abbiamo partecipato quest'anno allo Science Plus Fiction 2013, la rassegna di film di genere fantastico che si è tenuta tra il 30 ottobre e 3 novembre scorsi a Trieste, erede del Festival di Fantascienza di Trieste inaugurato nel 1963 e chiuso nel 1982. Oltre a numerosi film di fantascienza non sono mancati alcuni interessanti titoli appartenenti al genere horror. Il primo tra questi che andiamo a recensire è Byzantium di Neil Jordan, tratto dall'opera teatrale di Moira Buffini A Vampire Story.

Protagoniste di Byzantium sono Eleanor (Saoirse Ronan) e Clara (Gemma Arterton), due giovani donne che, spacciandosi per sorelle, vivono in costante fuga da un misterioso nemico che le perseguita. Giunte in una desolata località di villeggiatura, Clara seduce l'imbranato Noel. Le due donne si insediano nella pensione della defunta madre di Noel, quella Byzantium che dà il nome al film. Si capisce presto che sono due vampire, madre e figlia, costrette a uccidere le persone per nutrirsi del loro sangue. L'eterna adolescente Eleanor conosce e si innamorara di Frank, un giovane malato di leucemia.

Riportata così la trama, lo spettatore più distratto potrebbe pensare che il film sia una riproposizione di tematiche già viste in Twilight. Nulla di più sbagliato, e considerando che il regista è Neil Jordan, (In Compagnia dei Lupi, Intervista col Vampiro) ci saremmo addirittura offesi se così fosse stato.

La storia di Byzantium ruota attorno ai caratteri opposti e conflittuali delle due vampire. La madre Clara esercita fin da secoli la prostituzione, e continua a farlo in maniera del tutto disinvolta, seducendo chiunque le possa essere utile per poter andare avanti e sopravvivere. Sceglie come vittime solo criminali, clienti maneschi o chiunque minacci la vita sua e della figlia.

Di carattere opposto è Eleanor, che mal sopporta sia la sua condizione di vampira sia la madre opprimente e protettiva. Le sue vittime sono persone anziane e in fin di vita, alle quali dà, quasi teneramente, l'eutanasia, nel senso letterale di dolce morte.

La storia è intervallata dal racconto degli eventi successi nel 1800, riguardanti la vita di Clara come prostituta, la nascita della figlia Eleanor e la loro trasformazione in vampire, fino a essere perseguitate da una misteriosa fratellanza di vampiri che non tollera donne tra le sue fila.

Abbiamo quindi la riproposizione di alcune tematiche già presenti nei film Intervista col Vampiro e In Compagnia dei Lupi. Come nel primo film citato, abbiamo la rappresentazione del vampiro come creatura eternamente dannata dalla sua immortalità e dalla sua condizione di diverso. Del secondo film ritorna il tema della perdita dell'innocenza e la fine dell'adolescenza. Il risultato è un'avvincente storia di ricerca dell'indipendenza da un passato opprimente che non lascia pace, con l'incubo di vivere un presente sempre uguale e senza cambiamenti. Non si deve però pensare che Byzantium sia interamente riconducibile a queste opere precedenti. L'attenzione che Jordan riserva all'aspetto sociale e relazionale dell'essere vampiri ci porta a paragonare Byzantium a un film quale Martin di Romero. In entrambi il vampiro è una metafora del disagio sociale e psicologico, esasperata in Byzantium dall'atmosfera dismessa della località di villeggiatura fuori stagione (ambientazione che ricorre spesso nei film dell'autore) e dagli interni della pensione abbandonata.

Byzantium è un buon esempio di un film con vampiri, opposto a numerosi film di vampiri. Il problema che però sembra derivare da ciò è la scarsa attenzione, quasi disinteresse, che il regista ha per il vampiro in sé. I vampiri in Byzantium hanno poco in comune con i classici vampiri. Se li andiamo a paragonare con quelli di Intervista Col Vampiro troviamo che hanno perso numerosi attributi: il sole non fa loro male, non si muovono veloci, non camminano su per i muri, non hanno i canini appuntiti e non vengono nemmeno chiamati vampiri, ma soucriant; ma questo in ultima analisi deriva dal valore metaforico fatto assumere a queste creature da Jordan.

Concludendo, Byzantium è un ottimo film di vampiri, capace di catturare l'interesse dello spettatore grazie all'atmosfera che il regista riesce a creare e alle particolari dinamiche che si instaurano tra i personaggi.