Come anticipato pochi giorni fa (leggi qui la nostra news), il 21 dicembre nessuna Apocalisse avrebbe devastato la terra grazie alla resurrezione dell’horror metal band italiana per eccellenza: i Death SS. Nel giorno previsto per la fine del mondo, è difatti uscito il nuovo singolo del gruppo, The Darkest Night, assaggio di quello che sarà l’album di inediti annunciato per il 2013, Resurrection (Lucifer Rising Records/Self).

Registrato agli FP Recording Studio di e da Freddy Delirio (The Phantom, tastiere), questo EP anticipatorio (in edizione limitata e autografata di 666 copie) vede ancora in formazione, oltre a lui e a - ovviamente - Steve Sylvester (The Vampire), Al DeNoble (The Zombie) alla chitarra e Glenn Strange (The Mummy) al basso, più la new entry nelle vesti di The Werewolf Bozo Wolff (Secret Sphere) alla batteria.

Le note dello stesso Sylvester tengono comunque a precisare che “esclusa la sola title-track, questo EP non è rappresentativo delle sonorità che troverete nel nuovo album, ma va considerato un progetto a sé stante.”

Quello che il singolo The Darkest Night ha in comune con le altre quattro tracce dell’EP (curato quanto un full lenght) è l’utilizzo per la colonna sonora del film omonimo di John Morrison, prodotto dalla Scuola Nazionale del Cinema Indipendente e di cui il videoclip promozionale del brano e il libretto del CD contengono alcune immagini. Si tratta di un brano energico e sostenuto nelle ritmiche, graffiante e lancinante negli interventi chitarristici, evocativo nei tappeti e nelle pennellate elettroniche, claustrofobico e nervoso nelle strofe, aperto e accattivante nel ritornello, che sarà apprezzato in particolare dagli amanti di Panic.

La seconda traccia, Painting Breath, è un vecchio brano incompleto del compianto primo tastierista dei Death SS Aldo Polverari, brano che Sylvester ha riarrangiato e cantato per esaudire il desiderio dell’amico scomparso di avere una sua composizione in un film horror (“Now you’ve reached the peace of mind/and that’s your last goodbye”). I richiami alle atmosfere del cinema horror italiano dei Settanta rendono la traccia inquietante e morbosa, ma anche elegante e suggestiva nell’incedere e nell’interpretazione.

Segue un’interessante riedizione del brano Abonormal dall’album Humanomalies (leggi qui la nostra analisi track by track). Spogliato di alcuni campionamenti e di gran parte dell’apparato elettronico, si presenta più crudo e aggressivo, chiaro e diretto nel suo messaggio.

La traccia 4, Dreamland, è un brevissimo e sognante episodio tastieristico dal retrogusto vintage presente sul primo demo di Freddy Delirio, utilizzato allora come introduzione di Witches’ Sabbath, brano in parte ripreso per comporre la traccia 5, Witches’ Dance, a firma Sylvester/Delirio e incisa in esclusiva solo per l’EP. I sapori elettronici dei thriller settantiani sono ancora forti, così come la potente impalcatura heavy che gli arrangiamenti corredano con estro e precisione (il riff tastieristico è luciferino). Davvero un peccato che questo brano non sia stato selezionato per l’album, che attendiamo tuttavia con curiosità.