Contro Saw si sta levando un coro di proteste come in Italia non si sentiva da un bel po' di tempo. Oltre alle stroncature da parte della critica (tutti più o meno concordi nel definire il film di James Wan disgustoso, pericoloso e offensivo), in 101 Procure italiane sono stati presentati altrettanti esposti contro la pellicola, su iniziativa del Codacons (Coordinamento delle associazioni per la difesa dell'ambiente e la tutela dei diritti di utenti e dei consumatori). I presunti reati su cui si basano gli esposti sono: reato di molestia o disturbo alle persone (avete presente i manifesti con piede e mano mozzata?), commercio di scritti, disegni o altri oggetti contrari alla pubblica decenza, calunnia contro la Eagle Pictures, perché con una lettera avrebbe avanzato nei confronti del Codacons l'accusa di diffamazione, e ancora denuncia per tentata violenza finalizzata, sempre secondo il Codancos, a far omettere a una Onlus il compimento dei propri doveri statutari previsti dalla legge 281 del 1998.

Comunque la pensiate, ecco inoltre una breve rassegna stampa riguardante le recensioni sfavorevoli a Saw - L'Enigmista (quando le troveremo, pubblicheremo anche le recensioni favorevoli):

Tullio Kezich - Il Corriere della Sera

Il film è irritante. [...] Il quarto d’ora iniziale, che sembra ispirato a Sartre o Beckett, s'intinge di intellettualismo. Nell'inferno di uno scalcinato bagno sotterraneo si ritrovano incatenati il fotografo Adam e il dottor Gordon (Cary Elwes, foto), [...] La situazione si movimenta con l’entrata in scena del detective Tapp (Danny Glover), le storie incrociate di come i due sono finiti in trappola sono evocate in flashback e sfociano in un bombardamento di immagini da mal di mare per un risultato privo di senso.

Leonardo Jattarelli - Il Messaggero

Come accade nella vita, l’unico modo per salvarsi è fare una scelta. Chi cade in trappola, talvolta, è proprio Wan quando non riesce a chiudere ermeticamente quella finestra sottile che separa l'horror dalla sua parodia.

Adriano De Carlo - Il Giornale

Vale la pena di riportare le dichiarazioni del neoregista James Wan a proposito del suo film Saw - L’enigmista: «Voglio che la gente sia molto scossa quando uscirà dal cinema, totalmente scossa». Purtroppo ciò che lui vuole in qualche modo si avvera, si esce dal cinema scossi, ma per l’indignazione. [...] fa male assistere a certi film, indirizzati perversamente ad un pubblico giovanile, ormai avvelenato, drogato da simili storie e protetto da una frangia della critica che farnetica di situazioni al limite dell’ironia. Solo una pornografica visione della violenza, sequenze che trascinano gli animi più fragili in una dimensione schizofrenica, peggiorata, come in questo caso, dalla pessima sceneggiatura, del tutto priva di senso e addirittura in-comprensibile.

Daniele Sesti - Filmup.it

Sulla scia delle opere sui serial killer, il film ha i suoi momenti migliori nella descrizione delle scene più concitate ed anche più violente. Nelle sequenze più macabre, il giovane regista James Wan - qui al suo primo lungometraggio - mostra un gusto positivamente visionario tale da valorizzare la pellicola. Il resto è pero decisamente di scarsa qualità.

Marco Spagnoli - ThrillerMagazine.it

Il buon cinema pretende non solo delle idee interessanti, ma anche il talento per realizzarle. Cosa che sembra mancare sia allo sceneggiatore che al regista autori di una storia che - difficilmente - qualsiasi attore avrebbe potuto rendere credibile e 'spaventosa'.

Saw resta così un mero esercizio di stile sanguinolento e volutamente disgustosto di cui non si sentiva il bisogno, alla ricerca di un improbabile contenuto radicato nello scontato e nel deja vu.

Repubblica.it

Si annuncia come uno dei thriller più originali della stagione (tant' è vero che Hollywood già prepara il remake) ma si avvita in troppi finali che alla fine non sorprendono più.

Amanda Merli - offscreen.it

Saw parte bene, ma si perde per strada, tra analisi caratteriali mancate, dialoghi tra i più ovvi e banali si abbia avuto modo di ascoltare e scelte tecniche ingenue e non sempre appropriate (certe inquadrature che non aggiungono nulla all’evolversi della storia).

Alessandro De Simone - ihmagazine.it

Saw è un thriller, purtroppo con pochissime ragioni perché lo si possa anche considerare avvincente, aggettivo che di solito dovrebbe adoperarsi quando si parla di opere di questo tipo, e soprattutto è cinematograficamente un non-prodotto, perché l'idea stessa del cinema è solo in embrione. Wan e Wannell vengono entrambi da una scuola di cinema dalla lontana Australia: consiglio vivamente dei corsi di recupero.