Il produttore americano Richard Rionda Del Castro gli aveva chiesto dei brani “thriller” per un nuovo film in pre-produzione, ma Marco Werba non poteva immaginare che quel film era Giallo di Dario Argento. E alla fine, Argento ha preferito lui al compositore storico Claudio Simonetti (Profondo Rosso, Zombi). “Sono rimasto sorpreso. Non me l'aspettavo! Non ho avuto nemmeno tempo di rendermene conto” dice Werba, in un'intervista pubblicata sul sito ufficiale del regista www.darioargento.it. “Non era mia intenzione prendere il posto dell'amico Claudio Simonetti, ma una serie di fortunate coincidenze hanno portato alla mia candidatura”. Così, Werba si è ritrovato a lavorare nel posto che prima di lui era stato di altri grandi della musica, i Goblin, Morricone e Donaggio solo per citarne alcuni.

Marco Werba, tuttavia, non è esattamente un esordiente. La sua prima colonna sonora è stata quella del film Zoo, con Asia Argento, dove il compositore ha avuto occasione di conoscere anche il padre Dario. In seguito, ha collaborato in film come Darkness surrounds Roberta e Colour from the dark di Ivan Zuccon. E poi, alla fine è approdato a Giallo. “Ho avuto a disposizione meno di tre settimane per scrivere, orchestrare e incidere le musiche del film. E’ stato il lavoro più impegnativo che abbia fatto finora”. Ma nonostante la fatica, per Werba l'esperienza con Argento è stata senza dubbio positiva.

Sul tipo di musica che dobbiamo aspettarci di ascoltare, Werba ha deciso di operare una cesura con il passato: “Ho proposto a Dario una musica orchestrale sinfonica vicina a quella di Bernard Herrmann per i film di Hitchcock e a quella dell’amico Pino Donaggio per i film di Brian De Palma. Lui ha accettato con entusiasmo. Per questo film, una musica stile “Goblin” non mi sembrava appropriata. E’ un thriller “classico” e necessitava di una musica sinfonica”.

E le impressioni sul film? Il compositore qui è elusivo: “Il film è molto bello e l’attore Adrien Brody è fantastico. Non posso dire altro”. Per avere nuove notizie, ci toccherà aspettare ancora del tempo. Intanto, potete leggere l'intervista completa a Marco Werba su www.darioargento.it.

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