Ti porterò nel sangue (448 pagine, Piemme Edizioni), questo il titolo del terzo e conclusivo libro dei "sopramorti", sorprendente trilogia horror tutta italiana, ambientata nei boschi umbri del Subasio e firmata Chiara Palazzolo. Dopo i notevoli successi di Non mi uccidere (2005) e di Strappami il cuore (2006), la terza parte della saga uscirà ai primi di marzo 2007. "E' il romanzo più duro e complesso della trilogia", rivela l'autrice, oramai definita a buon ragione la Dark-lady dell'horror italiano, "e anche quello che mi ha richiesto il più forte impegno di scrittura. Qui davvero si vede Luna in azione".

Più o meno nello stesso periodo giungerà sugli scaffali il supertascabile di Non mi uccidere, al prezzo di 4,90 euro.

Horror italiano più vivo che mai, insomma, e non solo perché si parla di persone uscite dalle tombe. Un orrore d'esportazione, quello dell'autrice siciliana: la prima avventura di Mirta/Luna avrà prossimamente anche una versione in spagnolo e sarà pubblicata in America latina. E mentre si attendono aggiornamenti sulla trasposizione cinematografica sceneggiata da Gianni Romoli (le riprese dovrebbero iniziare in febbraio e speriamo di potervi fornire entro breve informazioni sul cast e sul regista), ecco la novità: secondo voci accreditate, un altro romanzo di Chiara Palazzolo, I bambini sono tornati (2003), diventerà un film. 

La storia (che, a detta dell'autrice stessa, è anche una metafora di una condizione diffusa nel Meridione), è ambientata in Calabria e vede protagonista una giovane donna, Marella, sconvolta per l'improvvisa morte dei due figlioletti. Poco tempo dopo, intravede piccole ombre aggirarsi per la casa, e ode inconfondibili vocine...

I bambini sono tornati (2003)
I bambini sono tornati (2003)
Ancora non si sa se, anche questa trasposizione cinematografica, come Non mi uccidere, sia stata acquistata dalla R&C Produzioni e se sarà sceneggiata da Romoli, notissimo per la serie televisiva fantasy Fantaghirò, sceneggiatore di Dario Argento, Lamberto Bava, Michele Soavi nonché del regista-rivelazione Ferzan Ozpetek, di cui ha prodotto anche, insieme a Tilde Corsi, Le fate ignoranti, La finestra di fronte, Cuore Sacro. Sua la sceneggiatura del bellissimo horror italiano Dellamorte Dellamore (1994), con Rupert Everett e Anna Falchi, regia di Michele Soavi, tratto dal romanzo di Tiziano Sclavi.

 

Dalla quarta di copertina di Ti porterò nel sangue:

Diventata uno dei guerrieri di Gottfried, il capo dei sopramorti, Mirta, la ventenne umbra morta per amore e rinata nelle vesti della splendida e inquietante Luna, si muove in un mondo violento e ostile, tra combattimenti, sottili giochi di potere e ambigui personaggi: i gelidi cavalieri teutonici, la misteriosa Fabula, lo scanzonato Nicholas, Lady Tattoo. Lacerata tra la passione per Sara e il ricordo bruciante di Robin, l'antico amore che ancora le dà la caccia, Luna vivrà mille avventure che la porteranno in una villa protesa sul Baltico, dove le sarà rivelato un importante segreto su Robin. Amarlo, tornare con lui è forse ancora possibile? Ma il ritorno a sorpresa di Paco, l'amico di Robin, e l'incontro con Gatto Machesi, sopramorto dall'oscuro passato, cambieranno nuovamente le carte in tavola. E l'infinita fuga di Luna tra la vita e la morte si chiuderà nel sangue, in una durissima resa dei conti finale. Un horror mozzafiato e visionario, che conclude la trilogia di Mirta/Luna, un'eroina glam e spietata, ma anche una fragile ragazza di oggi, in cerca come tutte le sue coetanee di "qualcosa che forse non è amore, perché è più dell'amore".