Sebbene gli studiosi di H.P. Lovecraft abbiano sempre sostenuto che il genio di Providence non soggiornò mai in Europa - soprattutto per ragioni di rigida e stretta economia - i giovani autori Federico Greco e Roberto Leggio, hanno cercato di dimostrare il contrario nel loro documentario cinematografico, H.P. Lovecraft – Ipotesi di un viaggio in Italia, ipotesi che sarebbe stata suffragata dal ritrovamento di un diario di viaggio in Italia, attribuito allo scrittore, e che potrebbe, in un certo qual modo, spiegare le origini almeno di parte della sua cosmogonia.

Nel 1997 un giovane studente di tradizioni popolari del Polesine, Andrea Roberti, tentò di esplorare i presunti legami tra il grande scrittore e le leggende del Delta padano, scomparendo misteriosamente prima di poter confermare la sua intuizione.

Nel 2004, Greco e Leggio, insieme a una piccola troupe cinematografica, hanno ripercorso le orme di Lovecraft e Roberti giungendo fino a Loreo - indicato solo con l'iniziale nel manoscritto - nel tentativo di trovare le risposte alla scomparsa dello studente e all’ipotesi che Lovecraft abbia veramente compiuto un viaggio in Italia nei primi anni ’20, durante in quale si sarebbe davvero imbattuto in un essere mostruoso che forse gli fu di ispirazione.

La loro ricerca, però, si è scontrata con l’ostinato silenzio degli abitanti del luogo, nonostante le insistenti voci dell’esistenza di una sinistra confraternita dedita, fin dal XVII secolo, a innominabili culti segreti.

Trasmesso qualche mese fa in televisione dalla Studio Universal, il documentario non ha mancato di suscitare interesse e polemiche.

Convinti della bontà della loro ipotesi, Greco e Leggio hanno ora annunciato di aver completato la realizzazione di un lungometraggio, Il mistero di Lovecraft – Road to L., che prende spunto direttamente dal cortometraggio citato e che è stato da loro scritto, diretto e interpretato insieme a Roberto Purvis, già interprete di altri horror a basso costo, e all’esordiente Simonetta Solder.

Il progetto è stato girato in digitale leggero (dvcam), saltando il passaggio su pellicola, e verrà distribuito nelle ormai numerose sale digitali italiane a partire dal settembre di quest’anno.

Nella versione per il mercato estero l’opera si gioverà, addirittura, del contributo, come voce narrante, di Robert “Freddy Krueger” Englund.

Al soggetto si è interessato anche Alfredo Castelli, padre del fumetto Martin Mystère, edito dalla Bonelli, che ha deciso di trasformarlo in un fumetto già uscito in tutta Italia lo scorso 18 luglio, nello speciale estivo dedicato al personaggio; lo special ha lo stesso titolo del film e mantiene buona parte della sceneggiatura, sia pure con alcuni significativi cambiamenti. L’evento riveste effettivamente una certa importanza in quanto si tratta di uno dei rari casi in cui un fumetto sia tratto da un film piuttosto che non il contrario come spesso è accaduto anche in questo scorcio di stagione cinematografica.

All’interno del volume sono contenuti la locandina ufficiale del Mistero di Lovecraft e due pagine dedicate alla genesi del progetto e ai dettagli dell’operazione.

Venendo all’assunto che tante polemiche ha suscitato, potrebbe essere probabile che il ricco e generoso amico dello scrittore, Alfred Galpin, abbia offerto a Lovecraft l’opportunità di un viaggio in Italia, paese dove “Galp” (come Lovecraft chiamava il prediletto nipote adottivo), effettivamente studiò, visse e morì; ciò che appare strano è che, nel suo vastissimo epistolario, il maestro dell’orrore non abbia mai fatto menzione del suo soggiorno nel nostro paese, a meno che non si voglia considerare come “indizio” la sua entusiastica passione per la cucina italiana, e in particolare per gli spaghetti, esplosa improvvisamente proprio in quel periodo…