Mount Soledad è una tranquilla località californiana presso La Jolla, nell’area di San Diego. Uno di quei luoghi, così classici nell’iconografia americana, dove la vita scorre tranquilla e del tutto priva di sorprese… salvo arrivare all’incredibile giorno in cui piovono crostacei già dal cielo.

Una stupefacente pioggia di gamberetti si è abbattuta lo scorso 28 aprile su una limitata zona di Mount Soledad, come dichiara al quotidiano locale Union Tribune la signora Janet Andrews che, insieme a diverse altre persone, ha ritrovato i piccoli gamberi disseminati in gran quantità sul terreno dei campi da tennis di un grande complesso residenziale.

“Non sono diventati matti”, dichiara Bob Burhans, responsabile dell’acquario presso l’Istituto Oceanografico di La Jolla. “Non avevo mai sentito di una pioggia di gamberetti, e avrei potuto pensare che questa gente fosse uscita di senno, se non fosse che nella regione già si è vista una pioggia di pesci”. Circa quindi anni fa un uomo di Chula Vista, nella stessa contea di San Diego, si ritrovò infatti con il cortile, il vialetto d’accesso e il tetto di casa ingombri di centinaia di pesciolini precipitati giù dal cielo. Un biologo dell’Istituto ne identificò la specie, ipotizzandone la provenienza dal non lontano bacino idrico della diga di Sweetwater.

Responsabile del singolare fenomeno sarebbe una tromba d’aria, che si forma sull’acqua sollevando nel proprio vortice i piccoli pesci raccolti in superficie, per poi lasciarli ricadere a terra una volta esaurita la sua forza. Lo stesso sarebbe dunque avvenuto per i gamberetti che, spiega ancora Burhans, all’avvicinarsi di una tempesta tendono a risalire a galla, radunandosi in grandi quantità sui tratti di mare dove il fondale è basso.

Le piogge di piccoli animali non sono certo una novità nel novero delle stranezze nel mondo. Le precipitazioni dal cielo di animali vivi o morti (per lo più rane e pesci), e persino di pietre o di sostanze non identificabili, sono accadimenti riportati nelle cronache antiche e medievali, fino alla stampa del XIX secolo e alle fonti moderne che il “collezionista dell’insolito” Charles Fort iniziò a raccogliere dal 1915, articoli e testimonianze su ogni possibile avvenimento strano e inspiegabile poi confluiti in opere come The Book of the Damned del 1919 (Il libro dei dannati, Armenia 2001).

Un consapevole omaggio “fortiano” a questo genere di avvenimenti straordinari e misteriosi non ha poi mancato di influenzare il cinema degli ultimi anni, come ricorderà chi abbia assistito all’estraniante diluvio di rane nel finale del film Magnolia di Paul Thomas Anderson, del 1999.