Conoscete Steve Niles? E’ lo scrittore dietro molti dei più recenti fumetti con tematiche horror fra i quali è impossibile non ricordare Wake the Dead e Remains. Niles ha vissuto l’apice della sua popolarità grazie a 30 giorni di notte, presentato in Italia dalla Magic Press in un ottimo volume brossurato. La storia, disegnata da un Ben Templesmith che ricorda un Dave McKean più cattivo e schizofrenico parte da un assunto semplicissimo.

Tutti noi sappiamo che i potenti e sanguinari vampiri diventano delle mammolette frignanti alla luce del sole, giusto? Immaginiamo allora Barlow, una città in Alaska. Lì il sole tramonta verso metà novembre per sorgere solo poco prima di Natale. Il giorno prima di affrontare l’abituale periodo di 30 giorni senza sole, lo sceriffo Eben scopre che tutti i loro cellulari del paese sono stati bruciati in una fossa. Da chi? Naturalmente da un gruppo di vampiri che approfitterà del periodo di buio per organizzare il più grande blood-party che la storia ricordi!

E lasciatemi aggiungere che i vampiri in questione non sono certo parenti degli anemici baronetti vestiti di pelle e dai modi molto dandy visti di recente al cinema...

Come se non bastasse andare nella fumetteria più vicina per gustare la brillante sceneggiatura di Niles e le allucinanti invenzioni del disegnatore australiano, ecco che veniamo a sapere che Stuart Betty ne ha realizzato la trattazione cinematografica e nientemeno che Sam Raimi (Evil Dead) si dichiara a più riprese entusiasta del progetto ammettendo di essere interessato a concretizzare il tutto una volta conclusi i precedenti impegni con Spiderman 2.

Vampiri... una piccola cittadina assediata... il buio... Sam Raimi... c'è davvero da sorridere e leccarsi i baffi in paziente attesa.