Trama: Aggrediti da tre malviventi lungo una strada isolata, i fidanzati in crisi Aurora e Rino vengono tratti in salvo da una coppia che si offre di ospitarli nella propria casa nel bosco... ma il vero orrore è appena cominciato.

 

Perché vederlo: Il titolo anglofono è Last house in the woods, chiaramente in omaggio a L’ultima casa a sinistra di Wes Craven, ma, datato 2006, il lungometraggio d’esordio di Gabriele Albanesi – proveniente dall’universo degli short – sfoggia nel corso della sua prima parte una malata atmosfera in realtà molto più vicina a quella de La casa sperduta nel parco Di Ruggero Deodato, tanto che a risultare assenti non sono situazioni di violenza a sfondo sessuale.

E, tra momenti alla Non aprite quella porta ed energumeni che non avrebbero certo sfigurato all’interno della famiglia di dementi de Le colline hanno gli occhi, non tarda a farsi viva l’impressione di essere catapultati in un delirio splatter tempestato di cannibalismo, sangue e liquidi vari che schizzano, garantiti dagli ottimi effetti speciali di trucco ad opera del mai disprezzabile Sergio Stivaletti (impegnato anche in fase produttiva, al fianco dei Manetti Bros e della Nerofilm di Gregory J. Rossi).

Un delirio splatter girato in HDV che, non privo di un pizzico d’indispensabile ironia, tenta coraggiosamente di riportare all’interno della cinematografia tricolore una estrema tipologia di spettacolo accantonata dagli anni Ottanta, senza camuffarsi furbescamente dietro intellettualismi snob, ma puntando in maniera diretta al genere nudo e crudo.

Quindi, si può tranquillamente sorvolare su una certa amatorialità che traspare da una fotografia non esente da difetti e dalla non sempre convincente prova del cast, abbandonati dinanzi all’ultima mezz’ora di visione che, oltre a riservare la parte più riuscita del film, approda ad un epilogo splendidamente commentato dalle note di Silvio Villa.

 

Curiosità: Guest star nel prologo del film sono la Elisabetta Rocchetti de Il ritorno del Monnezza e l’Enrico Silvestrin di Ricordati di me.

I protagonisti sono Daniele Grassetti e Daniela Virgilio, in seguito visti, rispettivamente, nel dramma gay Altromondo e nella serie televisiva Romanzo criminale.