E' in libreria L’araldo della tempesta (Herald of the Storm, 2013) dello scrittore inglese Richard Ford, pubblicato da Fanucci Editore; il volume può essere acquistato anche in formato ebook.

Il romanzo è il primo della serie Steelhaven, per cui i commenti sono stati unanimemente più che positivi. Dice l’editore: “Un affresco corale dalle sfumature dark, un racconto epico cui non manca l’ironia, un debutto accolto con grande entusiasmo dagli amanti di Joe Abercrombie, George R.R. Martin e Daniel Abraham”; e Interzone: “Ford evoca un mondo di fango, sangue e lacrime, dove un passo sbagliato può significare la morte. Una lettura che vi godrete fino in fondo.”

L’araldo della tempesta, primo volume dell'annunciata trilogia Steelhaven, si svolge nella città dallo stesso nome e ci narra le avventure di un gruppo di personaggi che lì vivono, alcuni delle classi dominanti, altri comuni cittadini che li lavorano o vivono nelle strade. Al centro della storia troviamo Janessa, la figlia di re Cael. Mentre il padre tiene a bada feroci orde barbariche, lei si occupa delle questioni minori dello stato, ma il racconto parte subito con l’arrivo in città di uno straniero. E' Massoum Abbasi, porta con sé una borsa dal misterioso contenuto; egli è la voce del signore della guerra Elharim, Amon Tugha, una voce di sventura e di sanguinosa guerra, è l’Araldo della Tempesta.

Il lettore seguirà le vite di sette personaggi principali e le interconnessioni delle loro storie attraverso una serie di interessanti sottotrame dove avremo personaggi come una principessa adolescente e scontrosa, un assassino confuso, un truffatore amabile, e molto altro, ma la città di Steelhaven è sempre al centro del romanzo. L’autore ha creato il suo alveare brulicante di vita e di morte e ne è scaturito un romanzo violento, feroce e cupamente divertente. Per una lettura veloce e piacevole, non ci resta che attendere la traduzione del secondo volume dal titolo The Shattered Crown.

Un brano:

L'uomo si fermò davanti a lui, i cavalieri dietro. Lentamente si voltò e nelle ombre del vicolo il suo viso divenne serio; il taglio squadrato dell'uniforme gli attribuiva un portamento cupo e sinistro.

«Massoum Abbasi» disse. Maledizione: sa come mi chiamo, pensò Massoum. Sono morto. «Pensavate che re Cael non avesse a sua volta delle spie? Siete stato seguito fin da Dravhistan. Aspettavamo il vostro arrivo da giorni.»

L'uomo fece un cenno col capo ai cavalieri alle sue spalle, e Massoum li udì sguainare gli spadoni.

«Aspettate» disse, col panico che montava dentro di lui. «Ho delle informazioni. Dovreste interrogarmi, almeno.»

«Oh, lo faremo. E scopriremo tutto quello che il principe elharim ha ordito, a costo di scorticarvi tutta la carne dalle ossa.»

«Posso assicurarvi che non sarà necessario» disse Massoum, la voce sempre più acuta. «Scoprirete che so essere molto accondiscendente.»

«E allora dove sarebbe il divertimento?» replicò il soldato avvenente, sollevando l'angolo della bocca in un sorrisetto sadico.

Massoum si voltò e si ritrovò davanti i due cavalieri, sgranando gli occhi dalla paura. Il primo di loro venne avanti, allungando una massiccia mano guantata, con l'armatura ben oliata che faceva a malapena rumore.

Fu allora che le ombre si mossero.

Qualcosa risplendette per un brevissimo istante malgrado il vicolo fosse buio, e il braccio del cavaliere cadde a terra all'improvviso, ancora avvolto nelle sue piastre robuste. Quello grugnì, barcollando all'indietro e stringendosi il moncherino, dal quale sprizzava il sangue scuro di uno schizzo arterioso. Una figura, nera come le ombre e rapida come il vento marino, scattò in avanti.

La quarta:

Massoum Abbasi, un araldo orientale, giunge a Steelhaven portando con sé una borsa che contiene degli oggetti misteriosi. Viene fermato dalle guardie cittadine per un controllo, ma uno spietato assassino, inviato dal suo stesso mandante, si occupa di loro.

Questo è il suo benvenuto a Steelhaven, la più grande città del regno, il suo porto, la sua capitale, per anni simbolo della sua potenza ma ora corrotta e degradata, alla mercé di infiltrati e signori della guerra. Nel suo cuore pulsante si intrecciano le storie di principesse innamorate di un assassino, gilde criminali che avvolgono le strade in spire di violenza, apprendisti maghi e i loro insegnanti, imbroglioni che non riescono a esserlo fino in fondo e fanciulle che sanno essere ladre, spie e salvatrici. Ma su tutte le loro avventure si stende l’ombra della magia nera che sta per risorgere dalle tenebre e che molto ha a che fare con il prezioso contenuto della borsa di Massoum...

L’autore:

Richard Ford è originario di Leeds, nel cuore dello Yorkshire, ma ora risiede nella campagna del Wiltshire, dove lo si può trovare ad amoreggiare vicino al Tamigi, bevendo sidro e cantando canzoni sulla mietitrebbia. Autore di fantasy e steampunk, con L'Araldo della Tempesta ha dato inizio alla saga di Steelhaven, un successo che ha aperto la strada al secondo volume The Shattered Crown.

L’araldo della tempesta di Richard Ford (Herald of the Storm, 2013)

Traduzione Gabriele Giorgi

Fanucci Editore, collana Collezione Immaginario Fantasy, pagg. 568, euro 18,00

ISBN 978-88-347-2455-2