La Nero Press, neonata casa editrice dell’Associazione Culturale Nero Cafè, esordisce con Exilium- L'inferno di Dante, nel quale vediamo il Sommo Poeta alla prese con orde di zombi.

Il libro esce a due anni dall’edizione americana, scritto da Kim Paffenroth, già autore del saggio Gospel of the dead: George Romero's vision of hell on earth con il quale lo scrittore e teologo americano ha vinto il Bram Stoker Award. Exilium - l'inferno di Dante è il suo primo lavoro tradotto in Italia.

Durante il periodo dell’esilio – anni di cui davvero poco si sa circa i suoi spostamenti – Dante si ritrova a vagare per l’Europa dell’Est. Lì, in una valle dimenticata da Dio, si imbatte in una popolazione afflitta da una terribile piaga. Una pestilenza che si trasmette ai morti facendoli rialzare e trasformandoli in creature fameliche, assetate di sangue e di carne umana. Tra mille avventure e difficoltà dovrà attraversare quel mondo così ostile e sconosciuto per trovare una via di fuga.

In quest'opera non siamo di fronte all'ennesimo stravolgimento di una figura o opera storica, Dante resta fedele alla figura del Poeta studiato a scuola, ma soprattutto all'uomo che era. Non è un intrepido guerriero, né un eroe, ma un uomo con molti dubbi e forti emozioni, con sentimenti contrastanti per la propria fede e per il mondo in cui vive.

La fede è un argomento centrale del romanzo, non a caso l'autore è anche professore di teologia. I protagonisti (il poeta fiorentino non sarà solo nel suo viaggio) si interrogano spesso sul volere e i desideri del Signore, se il flagello dei non-morti sia o meno una sua punizione o una prova per l'ormai misera umanità, o se sia invece opera del Maligno. Accese discussioni nascono tra i membri della piccola compagnia e il pensiero del Poeta viene ben espresso da Paffenroth.

Ma il maggior merito dell'autore è l'abilità con la quale riesce ad alternare le discussioni teologiche con l'azione, che nel romanzo non manca di certo. Gli scenari che si presentano ai viaggiatori sono spesso grotteschi e crudi, e le battaglie non mancheranno, e anche Dante dovrà sguainare la spada e combattere per sopravvivere.

All'inizio di ogni capitolo l'autore inserisce sempre due versi della Divina Commedia, e per chi sa a che passo si riferiscono, è interessante vedere come Paffenroth riesca a incastrarli nella trama del romanzo, senza andare mai sopra le righe. Exilium resta però godibile anche a chi non ha molta memoria dei versi dell'Alighieri, e chi apprezza un buon romanzo zombie non rimarrà deluso.

Nessun aspetto negativo dunque? Exilium è un buon romanzo e non è quello che vi aspettereste da un americano che scrive su Dante Alighieri, tuttavia non è quel genere di libro che si riesce a divorare in una sola notte. Gli interrogativi esoterici sono forse troppo presenti, fino a diventare quasi retorici. Soprattutto all'inizio, la trama fatica a decollare con fluidità. Non mancano comunque scene gore e in pieno stile survivor zombi.

Exilium è un opera curata e intelligente, che forse in alcune pagine si prende un po' troppo sul serio, ma sta a voi dargli il giusto peso e gustarvi il salvataggio dell'umanità per mano del sommo poeta Dante Alighieri.