The Town of Light è un thriller psicologico in prima persona ambientato nel manicomio psichiatrico di Volterra, in Toscana,chiuso nel tardo secolo scorso da una legge del 1978 promulgata dal governo italiano che stabilì di chiudere tutti i manicomi e, contestualmente, restituire i diritti civili ai pazienti.

Il gioco, basato su un’approfondita ricerca e su fatti realmente accaduti, sarà giocato attraverso gli occhi della protagonista Renée, una ragazzina di 16 anni che soffre di una malattia mentale e che sta cercando di scoprire quello che le è accaduto. Il giocatore sarà l’unico che potrà aiutarla. Il giocatore deve far riemergere le memorie della protagonista, la sua vita nell'istituto, i ricordi rimossi della sua infanzia e cercare di interpretarli per ricostruire la storia della sua vita.

È una storia che vuole mantenere il ricordo di cosa è accaduto nella realtà, cercando di sensibilizzare il giocatore sui problemi legati al disturbo psichico.

L’obbiettivo di The Town of Light è quello di raccontare una storia ispirata a fatti reali e di parlare di un tema delicato come quello della malattia mentale con rispetto e nel contesto di un mezzo di comunicazione moderno e vicino al mondo giovanile come può essere il videogioco. Si vuole, in altre parole, aumentare la consapevolezza dei giocatori nei confronti di queste tematiche così delicate.

È inoltre di primaria importanza mantenere viva la memoria su quella che è stata l'istituzione manicomiale nel recente passato. Dimenticare è il primo passo per esporsi al rischio di commettere nuovamente, in forme rinnovate e con intenti salvifici, gli stessi errori del passato.

La storia che si è voluta raccontato in The Town of Light non è esclusivamente inspirata al manicomio di Volterra, ma più in generale fa riferimento all’intero sistema di cura della malattie mentali in Italia su cui sono state fatte ricerche molto approfondite. Il manicomio di Volterra, però, ha una peculiarità. Questa imponente struttura era una sorta di cittadella che, a un certo punto della sua storia, ha ospirato addirittura 5.000 pazienti. In altre parole si trattava quasi di una realtà parallela basata addirittura su un suo sistema economico interno. I pazienti avevano i lorio compiti, i loro lavori da svolgere e in cambio ricevevano un salario composto da speciali monete coniate dal manicomio stesso che potevano essere spese per acquistare sigarette, un bicchiere di vino o altro.

Scegliere un luogo reale significa favorire una maggiore immersione nel gioco. Vivere un’avventura interattiva in un luogo di cui si possono trovare informazioni e foto su internet o sui libri contribuisce a far sentire il giocatore parte di qualcosa che esiste, che è reale.

L’uscita su Steam è prevista per il 26 febbraio. Nel corso dell’anno uscirà anche la versione Xbox One.