Film del 1963 tratto dall’omonimo racconto della scrittrice britannica Daphne Du Maurier e diretto da Alfred Hitchcock. Dell’opera viene tenuto solo il soggetto e quindi l’attacco degli uccelli contro gli uomini, tanto che i personaggi sono tutti creati ex novo nella sceneggiatura riadattata da Evan Hunter. Hitchcock si era già servito di uno scritto della Du Maurier per mettere in scena Rebecca – la prima moglie, film che gli valse due Premi Oscar tra cui quello per il miglior film.

Trama: L’avvocato Mitch Brenner vive con la madre e la sorellina Cathy in un piccolo paese a sud di San Francisco. Melania, giovane ragazza innamorata di lui, viene ferita da un gabbiano mentre sta andando a trovarlo. Lo strano episodio sembra tanto inspiegabile quanto isolato. Durante la festa per il compleanno di Cathy però centinaia di corvi e gabbiani seminano il panico attaccando gli invitati. Gli uccelli sono ormai riuniti a migliaia e tengono in scacco tutti gli abitanti del paese.

Perché vederlo: Gli uccelli cambia tutte le regole del cinema horror. Il film compie una lenta trasformazione mutando da commedia romantica a horror attraverso un’attesa snervante e immagini di assordante silenzio che senza fretta convertono così la quiete in angoscia e quindi in improvvisa ferocia.

La tragedia arriva dunque al suo climax percorrendo un lungo percorso mediante il quale vengono disseminati dapprima radi e poi sempre più frequenti motivi di preoccupazione.

Hitchcock per mantenere bassi i costi di produzione – gran parte del budget è dedicato agli effetti speciali – si serve di attori quasi del tutto sconosciuti, capaci per altro di una straordinaria interpretazione, che si muovono in sterminati campi lunghi a sottolineare l’incomunicabilità e la solitudine che giunge ineluttabile a rovinare i rapporti umani.  

In quest’opera Hitchcock trascura volutamente la trama e i tortuosi intrecci che hanno caratterizzato il suo cinema, perché sia più facile immedesimarsi con i personaggi e fare della loro paura la nostra. E sembra quasi che tutto il terrore nasca da un plagio, che sia il malsano parto di una mente disturbata. La mente della madre di Mitch, che non riuscendo a tenere incatenato a sé l’amore del figlio alimenta la sua morbosa ossessione fino a far esplodere un orrore incontrollato. Il film è quasi totalmente privo di colonna sonora, le scene di violenza non hanno bisogno di musica perché siano rimarcate, a questo basta il frastuono disordinato degli uccelli elaborato come fosse una partitura secondo le indicazioni che Hitchcock fornì alla sua segretaria.

Questa scelta raggiunge pienamente l’obiettivo di lasciare lo spettatore solo di fronte allo sgomento che i terrificanti attacchi degli uccelli gli procurano. L’ondata di violenza che la natura riserva ai protagonisti non trova nessuna esplicita spiegazione e la reazione dei personaggi viene mostrata senza nessun filtro. I buoni e i malvagi non sono soggetti ad assoluzioni o condanne, del resto sarebbe stato impossibile cercare una qualche punizione da infliggere a corvi e gabbiani.

Gli uccelli rappresentano, tra le varie chiavi di lettura, la distruzione fisica e psicologica che deriva dal continuo timore di un possibile attacco nucleare. Hitchcock richiama quindi una paura più che reale durante gli anni ’60 quando ci si trovava costretti a vivere in un mondo diviso in due blocchi contrapposti e ostili, costantemente atterriti dalle minacce di aggressione.

Gli uccelli è l’ultimo capolavoro di Hitchcock girato quasi totalmente in studio. Il regista detestava lavorare in esterna quindi pretese di utilizzare sfondi dipinti. Questa sua mania costò un anno di lavoro al reparto ottico e agli addetti agli effetti speciali.

Curiosità: Nella scena in cui Tippi Hedren sale in camera e viene aggredita dagli uccelli, l’attrice fu realmente ferita al viso da uno dei gabbiani. L’accaduto la scosse talmente che, perché fosse possibile continuare le riprese, Hitchcock dovette servirsi di una controfigura. Non andò meglio a Rod Taylor, uno dei corvi addestrati l’aveva infatti preso in antipatia e lo aspettava appoggiato su una trave del set per inseguirlo e beccarlo. Molti altri membri della troupe rimasero feriti dagli inquieti uccelli.