Film del 1957 diretto da Riccardo Freda e completato da Mario Bava che nei titoli di testa appare accreditato solamente come direttore della fotografia. I vampiri è il primo horror italiano sonoro in cui, nonostante il titolo perentorio, non c’è traccia di vampiri.

Trama: Parigi è sconvolta da una serie di cruenti omicidi. Le vittime sono tutte giovani donne ritrovate dissanguate. La polizia investiga senza risultati, quindi il giornalista Pierre decide di condurre indagini parallele per provare che l’omicida altri non può essere che un vampiro.

Perché vederlo: Cult movie nato quasi per scommessa e girato in soli dodici giorni con una pochezza di mezzi scoraggiante. Freda e Bava sono però due artigiani del cinema e servendosi del poco che hanno riescono a dare vita a un prodotto che ancora oggi continua ad influenzare la cinematografia internazionale.

Le ottime atmosfere gotiche niente hanno da invidiare ai film Universal, le scenografie impeccabili trovano esaltazione nella presentazione del castello della duchessa Du Grand, con gli oscuri sotterranei, i corridoi polverosi e le porte scricchiolanti. Il film è persino venato da un leggero erotismo che verrà poi riproposto più nettamente nei prodotti Hammer.

Non mancano poi i caratteri propri del poliziesco, inseriti per volontà dei produttori preoccupati dalla possibile reazione del pubblico posto di fronte ad una narrazione piuttosto cupa. Imposto è anche il lieto fine, Freda avrebbe invece voluto concludere la storia con un bagno di sangue. La suspense costruita gradualmente e con molta cura si perde così inevitabilmente nella scena di chiusura.

Furono proprio i disaccordi sulla sceneggiatura con i produttori, che volevano ottenere un film più vicino ai gusti del pubblico, a spingere Freda ad abbandonare il set, lasciando così Bava alla guida del film. La trama trae ispirazione dal mito della sanguinaria contessa Elizabeth Bathory, convinta che abluzioni nel sangue di giovani vergini le avrebbero garantito la giovinezza eterna. E Gianna Maria Canale, elegante e bellissima, meglio non poteva interpretare il ruolo di Margherite, gelida duchessa ossessionata da un amore non ricambiato, oscurando con il suo fascino tutti gli altri attori presenti sul set. Il vampiro quindi, secondo Freda, si trasforma in una donna all’affannosa ricerca dell’imperitura bellezza. Nonostante i problemi di produzione I vampiri è un film memorabile, da ricordare in particolare per il geniale impiego pioneristico degli effetti speciali.

Curiosità: La storia è ambientata a Parigi, ma grazie all’uso di modellini e di cartoline usate come sfondo, il film fu girato interamente negli studi di Cinecittà. La scena più celebre del film rimane senza dubbio quella della trasformazione della giovane Giselle nella vecchia Marguerite. Si tratta di una ripresa unica ideata da Mario Bava e dal truccatore Francesco Freda. Il processo di invecchiamento è realizzato con l’uso di luci colorate, invisibili in bianco e nero, che evidenziavano progressivamente i diversi strati di trucco sul volto di Gianna Maria Canale.