Questo è il coraggio. Prendere la delusione e i fallimenti, la colpa e la vergogna, le ferite subìte e quelle inferte, e affondare tutto nel proprio passato. Ricominciare da capo, mandare al diavolo ieri e affrontare il domani a testa alta. I tempi cambiano. Ma solo chi possiede la lungimiranza di prevederlo e affrontarlo, solo chi è capace di adeguarsi prospera.

Non c’è pace nel mondo della Prima Legge: l’Impero seguita a dominare il Sud, l’Unione deve sedare una molesta ribellione interna, e i soldati di ventura non perdono occasione per farsi assoldare dal migliore offerente. A ciò si aggiunge la minaccia degli Spettri, la popolazione dei nativi che, stanca di subire i soprusi dell’uomo bianco, sta dimostrando con i fatti tutta la sua esasperazione. A risentire di questi fragili equilibri è la quotidianità della gente comune.

Shy Sud, per esempio, è una giovane donna delle Terre Attigue, che vive dei frutti del suo lavoro di contadina. Assentatasi dalla fattoria di famiglia assieme al patrigno Agnello per vendere frumento nella vicina città di Buon Commercio, al suo ritorno ha una brutta sorpresa: la proprietà è stata razziata e bruciata e i fratelli minori – il giovanissimo Pit e la piccola Ro –, affidatile dalla compianta madre, sono stati rapiti. Per ritrovarli, Shy e Agnello devono attraversare le Terre Remote. Così, su un inoffensivo carro condotto da un paio di buoi, ha inizio il loro cammino. Lungo la strada, i due s’imbattono nei mercenari della Brigata della Fausta Mano, capeggiati da Nicomo Cosca (vecchia conoscenza dei lettori di Abercrombie). Tra i compari del generale spicca il suo legale Tempio – «uno dei bastardi più furbi che abbia mai conosciuto», nelle parole dello stesso Cosca. Shy e Agnello capiscono ben presto che condividere il viaggio con la pur scalcagnata compagnia può avere i suoi vantaggi. Tra duelli, faide e carneficine, arriveranno ai confini estremi delle Terre Remote – passando per Cresa, una città di frontiera in balìa della febbre dell’oro –, sulle montagne inesplorate, là dove li attende la resa dei conti.

Red Country di Joe Abercrombie è ambientato nel medesimo universo della trilogia “La Prima Legge”, così come Il sapore della vendetta e The Heroes. Se questi, però, affrontavano i temi della nemesi e della guerra, abbondantemente declinati dalla narrativa epico-fantastica, Red Country è qualcosa di totalmente diverso, un’esplosiva quanto spiazzante provocazione letteraria, un ibrido tra il fantasy e il western, che molto dice sulla supremazia della legge del più forte, così come sulla sete di conquista e sull’istinto primordiale di sopraffazione che attanagliano l’umanità.

Joe Abercrombie è nato nel 1974 a Lancaster (Uk). Sin da studente di Psicologia presso l’Università di Manchester, pensa di scrivereuna saga fantasy dal solido impianto epico-guerresco e ne inizia la stesura. Trasferitosi a Londra per lavorare come montatore freelance e produttore di format televisivi, termina di scrivere il primo episodio, Il Richiamo delle spade, la cui pubblicazione gli vale la candidatura al prestigioso Premio John Campbell. Seguono Non prima che siano impiccati e L’ultima Ragione dei Re. La trilogia – intitolata “La Prima Legge”– viene tradotta in diversi Paesi ed è pubblicata in Italia da Gargoyle. Il suo grandioso successo è confermato dagli stand-alone Il sapore della vendetta, The Heroese Red Country (sempre disponibili per i tipi di Gargoyle). È in corso di pubblicazione la serie young-adult “La trilogia del mare infranto”, di cui è da poco uscito in Italia Il mezzo re per Mondadori.

Abercrombie è fra gli autori della serie della BBC “Worlds of Fantasy”, insieme a China Miéville, Michael Moorcock e Terry Pratchett.

 

Joe Abercrombie

Red country

Gargoyle Books

(Collana “Extra”, euro 24,90, pp. 639, traduzione di Benedetta Tavani)