Chi ha detto che la Cultura, quella con la "C" (o la "Q", fate voi), è disinteressata ai nostri mostri preferiti? Chiunque sia, è decisamente male informato o vuole male informare.

I nomi illustri che si potrebbero fare a chi pretende di relegare l'horror (e di rimbalzo la fantasy e la fantascienza) in un cantuccio, materia buone per adolescenti brufolosi e sognatori incalliti, sono talmente tanti che i fanatici del "realismo" hanno una sola possibilità: distorcere quella "realtà" a cui dicono di richiamarsi e raccontare un sacco di balle.

L'arte, per esempio, gronda mostri, orrori e immaginazione da tutte le parti. I più importanti movimenti artistici del Novecento sono strettamente legati a sogni, incubi e teratologie varie: Espressionismo, Surrealismo, Dadaismo. Non parliamo poi delle ultime tendenze artistiche, che fanno del mostruoso una delle loro "muse" preferite.

Quella dell'horror e fantastico, insomma, sembrerebbe essere la più importante corrente artistica degli ultimi cento, centocinquant'anni. Ma tant'è: ci tocca comunque accettare quello che dicono i vari "esperti" prezzolati, e starcene buoni con la nostra etichetta di "genere" appiccicata sulla fronte, a sorridere pacificamente a tutti quelli che ci tirano le pietre...

Fortuna che si sono mostre come Il Bello e le bestie, Metamorfosi, artifici e ibridi, dal mito all'immaginario scientifico. Inaugurata, a Rovereto, l'11 dicembre 2004 e aperta sino all'8 maggio 2005, offre un campionario succulento di "centauri e sirene, fauni e meduse, sfingi e arpie, visioni di sogno e apparizioni da incubo".

Riportiamo quanto scritto nel comunicato stampa:

"Dalla mitologia classica alle manipolazioni dell'età contemporanea, l'ibrido come incrocio tra umano e animale, spirituale e carnale, come metafora della realtà e punto di vista sul mondo.

E' la grande mostra del Mart per il 2004. Una mostra-evento - curata da Lea Vergine e Giorgio Verzotti con la direzione progettuale di Gabriella Belli - che partendo dalla seconda metà dell'Ottocento attraversa diverse correnti artistiche e giunge fino alle tendenze più recenti, allargando il suo sguardo indagatore – negli eventi collaterali e nei tanti saggi del catalogo Skira – anche ai territori della letteratura, del cinema, dello spettacolo e a quelli, attualissimi, della scienza e della genetica.

Nelle sale del secondo piano del Mart, il pubblico si potrà dunque confrontare con l'universo ambiguo degli ibridi generati dall'incontro fra animalità e umanità: creature legate alla mitologia o ai fantasmi dell'inconscio, "mostri" che da secoli abitano l'immaginario collettivo.

Una scelta di quasi centoottanta opere per abbracciare, in uno sguardo sintetico, due secoli di arte visiva - dal Simbolismo all'estrema contemporaneità - in un affascinante percorso tematico che confronta epoche, stili e contributi concettuali, mettendo a fuoco problematiche secolari: da Arnold Böcklin a Gustave Moreau; da Auguste Rodin a Franz Von Stuck, Matthew Barney, Max Klinger, Odilon Redon, Giorgio De Chirico, René Magritte, George Grosz, Pablo Picasso, Marc Chagall, Arturo Martini, Alberto Savinio, Paul Delvaux, Francis Bacon, Frida Kahlo, Francis Picabia, Ana Mendieta, Francesco Clemente, Sandro Chia, Mimmo Paladino, Maurizio Cattelan, Louise Bourgeois, Cindy Sherman, Kiki Smith fino ai recentissimi lavori di Aspassio Haronitaki, Giuseppe Maraniello, Luigi Ontani.

Cuore pulsante e fonte di ispirazione dell'esposizione è Francis Bacon di cui in mostra saranno presenti tre importanti tele: Chimpanzee, del 1955, Portrait of Michel Leiris, del 1978, e Sphinx. Portrait of Muriel Belcher, del 1979.

Il filosofo Gilles Deleuze ha letto infatti nell'opera del maestro inglese non tanto il dramma esistenziale – da sempre considerato il fuoco della sua ispirazione – ma piuttosto una speciale consapevolezza dell'essere umano, che lo imparenta con l'animalità, la perdita di controllo razionale sulla corporeità e gli istinti.

Il progetto espositivo è suddiviso in due grandi sezioni. La prima è dedicata all'animalità come alterità - con una sezione riservata alla figura dell'uomo-animale come portatore dell' "assoluto naturale" fatto di violenza e sessualità, arcadia e morte; e con una specifica attenzione alle figure che associamo alla "natura matrigna": la Sirena, la Medusa, la Sfinge e il Minotauro, "mostri" di cui la mitologia prima e la letteratura poi ci hanno dato numerosi ed alti contributi.

L'altra sezione, è dedicata alla vicinanza, alla prossimità dell'animalità come parte di noi, specchio della nostra schizofrenia di uomini "civilizzati".

Il rapporto umanità-animalità qui si fa stringente: tocca le deformazioni e le mutazioni fino al tema, come dicevamo attualissimo,delle manipolazioni genetiche; i luoghi dell'inconscio inteso come un enigma che si può sciogliere, anche se a costo di faticose introspezioni, o i territori della razionalità dove l'enigma dell'uomo-animale diventa metafora per veicolare un discorso critico, latamente politico, sulla realtà e il suo assetto sociale."

Non dimenticate di dare un'occhiata al sito ufficiale sito ufficiale dell'evento.

MartRovereto

Corso Bettini, 43

38068 Rovereto (Trento)

Infoline 800 – 397760

0464 438887

www.mart.trento.it

Orari:

martedì, mercoledì, giovedì, sabato e domenica 10:00 - 18:00

venerdì 10:00 – 21:00

Chiuso il lunedì

Ingresso:

Intero: 8 Euro Ridotto: 5 Euro

Ridotto scolaresche: 1 Euro a studente