Curioso percorso fra gli eccessi della sensibilità del diciannovesimo secolo, è in libreria Il teatro dei nervi. Fantasmi del moderno da Mesmer a Charcot, un saggio di Alessandra Violi sulla nevrosi nell’immaginazione della cultura dell’Ottocento.

L’isteria come posa romantica e soggetto di studio, suggestioni e illusionismi fra superstizione e pseudo-scienza, tra rivoluzione tecnologica e retorica del sublime. La malattia nervosa emerge come la figura spettrale di un’epoca, pervadendone la vita sociale e la curiosità scientifica, l’arte e la letteratura fino al nascente cinema.

Come riassume la quarta di copertina del volume, con la teoria dei fluidi invisibili, proposta da Mesmer a fine Settecento, si spalanca nella modernità un nuovo immaginario del corpo umano, come macchina nervosa perennemente suggestionata da fantasmi del mondo esterno. L'intera cultura ottocentesca si trasforma in un gigantesco teatro dei nervi, dove si inscena l'inquietudine del moderno. Dall'arte nevrastenica di Poe, Baudelaire e Wilde alle aure isteriche dell'Art Nouveau e di Duchamp, dagli spettacoli fantasmagorici di Robertson e Méliès allo spiritismo di Crooks e Lombroso, dai musei delle cere di Madame Tussaud alle statue viventi di Charcot, i nervi ossessionano le trame di una società che si rappresenta come isterica e sonnambula, ponendo definitivamente il proprio immaginario sotto il segno della malattia.

L’opera attraversa le ossessioni del secolo, nei confini incerti tra illusione e visione fantastica. Dal perturbante Coppola de L’uomo della sabbia di Hoffmann al personaggio di Des Esseintes, nel romanzo A Rebours di Huysmans, che trasforma la sua patologia in un’estetica. E ancora Coleridge, Dickens, Eliot, Kipling e Henry James, per giungere col Novecento al folle ipnotismo cinematografico de Il gabinetto del dottor Caligari, o agli eccessi del pittore Francis Bacon.

Riccamente illustrato con foto, stampe e originali riproduzioni in bianco e nero, il libro si sviluppa sulla base di un precedente lavoro dell’autrice, Il teatro dei nervi: L’immaginario nevrosico nella cultura dell’Ottocento, uscito nel 2002 nella collana universitaria delle bergamasche Edizioni Sestante.

Alessandra Violi insegna letteratura inglese presso l'Università di Bergamo. Si è occupata delle forme del desiderio nella tradizione britannica e delle rappresentazioni anatomiche fra medicina, arti visive e letteratura. Da tempo lavora sull'immaginario del corpo in prospettiva interdisciplinare, e ha scritto testi sui rapporti fra isteria, mostruosità e retorica dell'informe fra Otto e Novecento. Ha pubblicato Una stagione nel silenzio. Swinburne e la voce della tradizione per Marcos y Marcos nel 1997, e Le cicatrici del testo nel 1998 presso Sestante.

Il teatro dei nervi. Fantasmi del moderno da Mesmer a Charcot

Alessandra Violi

Collana Ricerca, Bruno Mondadori, 2005

Brossura, pagg. 250, Euro 23,00

ISBN 8842498351