Come già annunciato da Horror Magazine, il Cursed Coven, fan club ufficiale dei Death SS, ha messo in vendita sullo store online della band (www.deathss.com/cursedcoven) All The Colors Of The Dark — The very best of Death SS doppio CD antologico contenente 32 brani, che ripercorrono tutta la carriera del gruppo, dalle origini fino all'inedito del 2010: Revived.

Il progetto, disponibile in tiratura limitata di 100 copie reperibili solo fino a esaurimento scorte, è stato coordinato da Steve Sylvester e José Luis Cano, Master del Fan Club messicano. La grafica è dello stesso Sylvester, così come le note del booklet di 16 pagine contenente una breve storia della band con discografia completa, corredato da un poster. “Il CD mi è stato proposto dal fan club messicano tenuto da Josè Luis Cano, il quale si lamentava che dalle sue parti è difficilissimo reperire qualcosa dai Death SS, mentre i pochi che ci conoscono sono molto interessati al nostro materiale” mi ha raccontato Steve. “Abbiamo scelto assieme la scaletta dei due CD, privilegiando i singoli. Io ho poi curato interamente l'artwok e la confezione.”

Come da tradizione, Steve non ha poi mancato di omaggiare un certo cinema italiano caro a lui e ai fan della band sin dagli esordi. Il titolo della raccolta, difatti, è un chiaro riferimento a Tutti i colori del buio, cult di Sergio Martino del 1972 con George Hilton, Edwige Fenech e Ivan Rassimov, uno dei film preferiti di Steve. “Ho scelto quel titolo perché i brani dei due cd, ripercorrendo tutta la carriera della band e quindi tutte le varie sue trasformazioni stilistiche, dà un assaggio di tutti i colori della nostra musica dark".

 

La raccolta si apre con i The night of the Witch, Profanation e Spiritual sceance dall’EP del 1982. Grezzi e primitivi nella struttura e nell’esecuzione, si configurano come l’entrata ideale in un ambiente che, raffigurando metaforicamente la discografia dei Death SS, passerà dalle nebbie sottili che tappezzano le lapidi di cimiteri in rovina, fino a elevarsi in scenari futuristici ben più articolati con gli estratti dell’ultimo sigillo.

 

Buried alive, è presente nella versione in studio dell’82, che differisce da quella in studio dell’89 (contenuta in Black Mass) da una durata quasi dimezzata: mancano, fra l’altro, la suggestiva introduzione che andrà a completare la versione successiva, l’arpeggio iniziale, i rumori della terra scavata e tutti gli accorgimenti dell’arrangiamento, tanto da farle apparire come due canzoni completamente diverse; unico raccordo restano a ben vedere solo le linee vocali.

 

Dall’album In Death of Steve Sylvester, del 1988, troviamo invece i classici Terror e Vampire, vere e proprie pietre miliari della band e ottimi esempi di quelli che erano lo stile e il messaggio iniziale del progetto.

Per chi fosse interessato a un’analisi più approfondita della produzione del gruppo, rimando allo speciale da me curato nello scorso settembre dal titolo I 7 Sigilli dei Death SS, sorta di ‘romanzo’ che attraversa la discografia track by track, senza tralasciare i contenuti verbali.

 

Proseguiamo con l’ascolto, e incontriamo la celebre Horrible Eyes, dall’album Black Mass dell’89: siamo ancora all’omaggio nudo e crudo degli horror movies dei ’70, dai carillon ai cori di bambini, mentre il riff di chitarra, probabilmente il più noto della produzione della band, si configura come il gancio di presa immediata del’intero brano.

 

Di Kings of evil, troviamo la versione estesa del singolo dell’89, mentre per Cursed Mama (dove incontriamo la “Madre Maledetta”, l’ “Orribile Signora” che tornerà nei dischi successivi sotto altre vesti), torniamo alla versione guida di Black Mass.

La lugubre e romantica ballata In the darkness, è presente nella versione dell’EP dell’89 e ci indirizza verso la svolta commerciale del terzo album (del 1991), i cui estratti sono l’anthemica Heavy Demons (che dà anche il titolo all’album), nella versione remixata ed estesa contenuta nel singolo, Inquisitor, Where have you gone? e Baphomet.

Il CD dedicato alla prima era della band si chiude con Chains of death e Black and violet, nella versione del 1995.

 

Come a simboleggiare una sorta di cordone che unisce le due ere l’una all’altra, il secondo CD, incentrato sui concept successivi, si apre con Straight to Hell, dal maxi EP del 1993.

Dal concept su Aleister Crowley (Do What Thou Wilt, del 1996), Sylvester ha estrapolato per l’occasione Baron Samedi, Guardian Angel, e Scarlet Woman. Le tracce diventano Liber, secondo la pratica dell’occultista, e i testi verbali iniziano a intrecciarsi in modo sempre più indissolubile al progetto e concetto complessivo, che vede anche una maggior cura nella tecnica esecutiva e negli arrangiamenti, nonché negli stimoli uditivi (da un maggior peso affidato all’elettronica, a un evidente interesse verso tendenze meno vintage).

C’è anche spazio per una cover dei Black Widow, Come to the Sabbath (nell’originale era senza la “h” finale), nella versione in studio del ’98 (precedentemente la cover era uscita solo sul 45 giri omonimo e sul tributo ai Black Widow).

Da Panic, del 2000, abbiamo Let the sabbath begin, Hi-Tech Jesus, Lady of Babylon e Panic. Non stupirà il trovare ben quattro estratti da un album che ha riscosso un meritato successo. Il quinto sigillo del gruppo continua sulla scia concettuale del precedente, ispirandosi testualmente agli effimeri panici e alla psicomagia dello scrittore cileno Alejandro Jodorowky, ma al tempo stesso anche al dio Pan e, in relazione all’etimologia, al ‘tutto’; di conseguenza, le suggestioni musicali si fanno quasi etniche (vedi soprattutto Lady of Babylon, probabilmente uno dei brani più riusciti della carriera della band).

La carrellata su Panic sfocia nella riproposizione del singolo Transylvania, pubblicato originariamente nel 2002 per omaggiare l’omonima catena di locali.

Si prosegue dunque con il sesto sigillo, e l’album Humanomalies, del 2002, ispirato al mondo del circo e dei freaks, e fondato su un massiccio uso dell’elettronica di stampo nu metal, da cui viene riproposta la granitica ed ecclesiastica Sinful Dove (mentre il brano Pain è presentato nella versione più breve del singolo).

 

Dall’ultimo sigillo, The Seventh Seal (2006) vengono estratte Give’em hell, Der Golem e S.I.A.G.F.O.M., tre incarnazioni e tre andamenti diversi a simboleggiare l’intero intento dell’album, sintesi cronologica, che chiude il cerchio sull’avventura iniziata molti anni addietro.

 

La raccolta si sigilla definitivamente però con un inedito che il pubblico attendeva dalla messa in onda della quarta stagione della serie dei Manetti Bros sul celebre poliziotto nato dalla penna di Carlo Lucarelli. Revived è stata composta difatti nel 2010 per omaggiare L'Ispettore Coliandro, che i Death SS hanno incontrato nella divertente e significativa puntata intitolata 666.

Si tratta sicuramente di un’operazione interessante, che non mancherà di rendere felici i fan che non riuscivano più a trovare il materiale ormai irreperibile. In molti lamenteranno l’assenza di alcuni brani storici, ma è essenziale tenere di conto lo scopo dell’intera operazione, ovvero rendere accessibili al pubblico i singoli introvabili, anche e soprattutto a quello straniero.

 

Ecco qui i contenuti nel dettaglio:

Tracklist CD 1

1. The night of the witch (Sylvester/Chain 1982 7'' ep) 3:36

2. Profanation (Sylvester/Chain 1982 7'' ep) 4:38

3. Spiritualist Seance (Sylvester/Chain 1982 7'' ep) 4:51

4. Buried Alive (Sylvester/Chain 1982 - studio version) 2:33

5. Terror (Sylvester/Chain 1988 album version) 8:07

6. Vampire (Sylvester 1988 album version) 5:40

7. Horrible eyes (Sylvester/Chain 1989 album version) 5:21

8. Kings of evil (Sylvester 1989 extended single version) 4:33

9. Cursed Mama (Sylvester/Chain 1989 album version) 5:08

10. In the Darkness (Sylvester 1989 7'' ep) 5:03

11. Heavy Demons (Sylvester 1991 remixed single version) 4:36

12. Inquisitor (Sylvester 1991 album version) 3:30

13. Where Have you Gone? (Sylvester/Panigada 1991 album version) 3:30

14. Baphomet (Sylvester 1991 album version) 4:48

15. Chains of Death (Sylvester/Chain 1995 version) 5:27

16. Black and violet (Sylvester/Chain 1995 version) 4:51

Durata: 78.06 minuti

Tracklist CD 2

1. Straight to Hell (Sylvester 1993 maxi ep) 3:10

2. Baron Samedi (Sylvester/Panigada 1996 album edit) 5:59

3. Guardian Angel (Sylvester 1996 album version) 4:35

4. Scarlet Woman (Sylvester 1996 album version) 5:40

5. Come to the Sabbath (C. Jones 1998 studio version) 5:27

6. Let the Sabbath Begin (Sylvester 2000 album version) 4:33

7. Hi-tech Jesus (Sylvester 2000 album version) 4:28

8. Lady of Babylon (Sylvester 2000 album version) 5:07

9. Panic (Sylvester 2000 album version) 5:42

10. Transylvania (Sylvester/Smirnoff 2002 album version single edit) 4:10

11. Sinful dove (Sylvester 2003 album version) 4:50

12. Pain (Sylvester 2003 single version) 4:10

13. Give'em hell (Sylvester 2006 album version) 4:09

14. Der Golem (Sylvester 2006 album version) 4:49

15. SIAGFOM (Sylvester 2006 album version) 6:06

16. Revived (Sylvester 2010 unpublished track) 4:26

Durata: 77.38 minuti