Olivier Marchal, dopo aver diretto nel suo ultimo lungometraggio Gerard Depardieu, torna sul grande schermo con un altro noir, intitolato per le sale francesi MR73, sigla di un revolver a sei colpi in dotazione alla polizia transalpina.

Il film uscirà nelle sale italiane con il titolo Ultima missione e rappresenta la terza parte di una trilogia, iniziata con Gangsters, in cui si affrontano temi quali solitudine e disperazione.

Tratta inoltre il problema di quei poliziotti abbandonati a loro stessi, traditi da autorità superiori e tormentati da un commercio che li mette al di sopra di tutto il resto.

Marchal ha affermato di voler rendere omaggio, attraverso questi tre film, a tutti i poliziotti che ha conosciuto, ricordando poi il suo passato da agente della squadra antiterrorismo di Versailles negli anni Ottanta.

Ha inoltre dichiarato che questo suo ultimo titolo ha continuato a maturare nella sua mente negli ultimi quindici anni e che, al di là degli intrighi polizieschi, vuole essere un film sulla redenzione e sull’oblio come condizione dell'esistenza umana.

 

Dopo 36, Quai des Orfèvres, sua seconda opera molto gradita dalla critica, il quarantanovenne regista francese dirigerà nuovamente Daniel Auteuil, già apprezzato in N (Io e Napoleone) oltre che in Una top model nel mio letto e in Niente da nascondere.

L’attore di origine algerina interpreterà Louis Schneider, incorruttibile agente della squadra omicidi, apparentemente consumato e senza più nulla da dare.

Avrà però la possibilità di riscattarsi occupandosi della protezione di una ragazza, Justine Maxence (Olivia Bonamy). La giovane donna, dopo il brutale omicidio dei genitori, sta per affrontare l’ennesimo incubo: uno degli assassini dei suoi familiari sta per essere rilasciato anticipatamente.

Lo scenario è Marsiglia, portata forse all'eccesso nell'interpretazione del regista, trasformata in una città in cui anche i crimini più efferati restano impuniti.

Riuscirà l’agente Scheneider a provvedere all'incolumità di Justine?