Tra maestri del brivido ci si intende. Il più terrorizzante regista italiano, Dario Argento, presenta su Studio Universal (Sky), a partire da marzo tutti i martedì alle 21.00, un ritratto del più grande mago della suspense di tutti i tempi, Alfred Hitchcock, attraverso 13 suoi indimenticabili capolavori. Una produzione esclusiva del Canale del grande cinema americano in cui curiosità, clip dei film e retroscena sono raccontate da chi il brivido lo conosce davvero.

 

Questi i film in programmazione a marzo:

Mar 04: Sabotatori (1942) con Robert Cummings e Otto Kruger

Mar 11: L’ombra del dubbio (1943) con Teresa Wright e Hume Cronyn

Mar 18: Nodo alla gola (1948) con James Stewart e John Dall

Mar 25: La finestra sul cortile (1954) con Grace Kelly e James Stewart

Dario Argento presenta Sabotatori:

“Buonasera. Il film di Hitchcock di questa sera è Sabotatori. Uno dei primi film che Hitchcock ha girato negli Stati Uniti perchè i produttori americani lo avevano convinto a trasferirsi in America; veramente il suo progetto, il progetto per cui era stato chiamato, era fare un film sull’affondamento del Titanic. Poi la troupe e la produzione fecero il budget e venne immenso perchè Hitchcock immaginò di acquistare una nave grande come il Titanic... il film, quindi, lo doveva fare lui molti anni prima di quando è stato poi effettivamente realizzato. Pochi anni prima di Sabotatori lui fece un altro film che ha un titolo quasi uguale, Sabotaggio...penso che ci sia un senso in questo... ma io non l’ho mai capito. Sabotatori poi è diventato famosissimo per una sequenza, la cosidetta sequenza della Statua della Libertà. Verso il finale, il cattivo viene inseguito dai buoni e così fugge nella Statua della Libertà, si arrampica tra le dita uscendo dagli occhi di questo monumento di marmo in una delle sequenze più strane, più belle e interessanti che Hitchcok abbia mai fatto... lui è come un bambino che gioca con gli oggetti, con la vita come se fosse un meccano, come se fossero dei piccoli giocattoli e quindi lui pensa di poterla graffiare questa Statua della Libertà... di potersi arrampicare. Questo è l’aspetto della sua personalità veramente interessante, un aspetto un pò infantile di Hitchcock. In questo film si autorimprovera il fatto che è il cattivo a essere, nel finale, sospeso nella Statua della Libertà e non il buono, con cui il pubblico avrebbe avuto una forte identificazione, bensì il cattivo.  Pensò, quindi, che il pubblico avrebbe avuto un distacco da questa vicenda, che invece doveva coinvolgere lo spettatore. Sabotatori è perticolare perchè Hitchcock appare per ben due volte: lo vediamo mascherato da cowboy e un’altra volta di passaggio di fronte a un’edicola...”