Con il proliferare di prequel, sequel, remake e rimaneggiamenti di vecchie idee, il panorama cinematografico horror degli ultimi anni è diventato piuttosto sconfortante. Delusione che diventa ancor più cocente alla luce di una considerazione: le storie interessanti esistono, ma nella maggior parte dei casi prendono la polvere sugli scaffali delle librerie. A smentirci arriva The Lost di Chris Sivertson, un horror tratto dal romanzo omonimo di Jack Ketchum.

Il film è stato prodotto da Lucky McKee (regista del cult May, montato dallo stesso Sivertson), e ha riscosso numerosi consensi durante le anteprime proiettate nei festival specializzati. La pellicola ha stupito gli spettatori per la crudezza delle scene e per la bravura degli interpreti. Una colonna sonora azzeccata e una fotografia suggestiva proiettano lo spettatore in una torbida storia di provincia, in un periodo storico che ricorda la fine degli anni '60.

Il film si apre con un inquietante interrogativo: "Qual è la cosa peggiore che abbiate mai fatto?". Il teen-ager Ray Pye (Marc Senter) vi batte tutti: ha ucciso brutalmente due giovani campeggiatrici e l'ha fatta franca. Solo gli amici Tim (Alex Frost) e Jennifer (Shay Astar) conoscono il suo segreto. A quattro anni dall'omicidio Ray si comporta come se nulla fosse mai accaduto, e continua a ciondolare in paese con il suo look eccentrico: capelli a coda d'anatra da greaser, eyeliner nero, cravatta di cuoio, e per di più nasconde delle lattine schiacciate negli stivali per sembrare più alto. Ma è meglio non sottovalutarlo, questo spaccone è innocuo solo in apparenza. I protagonisti del film se ne accorgeranno.

The Lost dovrà passare il vaglio della MPAA prima della distribuzione: si prevede l'uscita di una versione cinematografica senza le scene più violente, ma il debutto sul grande schermo potrebbe anche non avvenire. Sivertson è infatti disposto a distribuire il film unrated in versione DVD, anziché lasciar mutilare la sua pellicola.

Il trailer è disponibile all'indirizzo www.thelostmovie.net.

L'uscita di The Lost potrebbe essere una buona occasione per far conoscenza con Jack Ketchum, uno dei più interessanti autori horror degli Stati Uniti. Lo scrittore è quasi sconosciuto in Italia: su una ventina di romanzi, solo In viaggio con l'assassino (Sperling & Kupfer, 1995) è stato tradotto da noi. È un vero peccato, perché pochi sono in grado di insinuare nel lettore germi di puro orrore a un livello tanto intimo. L'efficacia della prosa di Ketchum può essere apprezzata soprattutto in The girl next door (1989), un romanzo che diventò un caso letterario negli USA, ispirato a una storia vera: il brutale omicidio di Sylvia Likens.