L’esame dei cosiddetti fenomeni paranormali e delle leggende che danno origine a determinate superstizioni è un esercizio che richiede applicazione, strumenti e competenze di buon livello, senza dimenticare la giusta alchimia di razionalità ed elasticità mentale.

Il CIO (Centro di Investigazione Occulta) è un’associazione no profit di Pavia nata nell’estate del 2005 per volontà di alcune persone già da tempo impegnate in studi simili.

Abbiamo voluto approfondire la conoscenza di questo gruppo intervistando il Dott. Matteo Stoppini, socio fondatore e Presidente del progetto.

Come si diventa “studiosi di occulto” e cosa richiede questo particolare ruolo?

Ci si avvicina a questo tipo di studi soprattutto per passione. Per accostarsi a questo genere di interessi occorre una certa preparazione di base che deve necessariamente spaziare dall’ambito storico a quello scientifico. La parola d’ordine è serietà, nessuna intenzione di trovare il “magico” o il “paranormale” a tutti i costi ma nemmeno un atteggiamento eccessivamente razionalista. Occorre esaminare il singolo caso con estrema attenzione, sviluppare ipotesi e trarre una conclusione che, molto spesso, può essere rivalutata in seguito quando pervengono nuovi elementi.

Non siete dunque emuli di personaggi di fantasia quali “Dylan Dog” o i “Ghostbusters”?

Assolutamente no! Il nostro tipo di approccio è molto meno pittoresco di quanto ci si potrebbe aspettare. Procedere nell’analisi di un fenomeno che non ha spiegazione vuol dire soprattutto leggere libri sull’argomento, consultare esperti di diverse materie e, nei casi che suscitano davvero interesse, avviare un’indagine sul campo.

Cosa si intende per indagine sul campo?

Un sopralluogo che permetta di raccogliere elementi utili: registrazioni, fotografie, eventuali testimonianze. In seguito si procede ad un accurato esame di ciò che si è raccolto, ci si consulta e si sviluppa una teoria.

Vi è mai capitato di assistere ad un vero “fenomeno paranormale”?

Come ho già detto in precedenza occorre mantenere un atteggiamento che permetta di raggiungere un giusto livello di razionalità. Non si può credere di aver visto un fantasma ogni volta che si incontra qualcosa di non immediatamente spiegabile. Per prima cosa bisogna ponderare con attenzione gli elementi che si hanno a disposizione, quindi tentare di reperirne il più possibile per ottenere un quadro completo. Solo quando si arriva ad un’analisi nitida dell’accaduto si può sperare di trarre una conclusione che, in molti casi, resta comunque aperta a nuove interpretazioni future.

Come si diventa membri del CIO?

Non esistono criteri di selezione ferrei se non quelli dettati dal buon senso. Chi volesse collaborare con noi è ben accetto purché condivida lo spirito di professionalità a di serietà che caratterizza ogni nostro membro. La cosa importante è comprendere che non si tratta di un gioco ma di una particolare forma di studio: nessuno di noi ha velleità di diventare un acchiappa-fantasmi!

Chi desiderasse maggiori informazioni in merito può richiederle direttamente a me (stoppini-matteo@libero.it) o visitare il sito dell’Associazione: http://cio.blog.excite.it