E' sparito da tutte le reti televisive la versione "horror" dello spot dei Fonzies, i ben noti fiocchi di mais al formaggio. Sicuramente molti ricordano lo spot più noto, nel quale degli adolescenti di leccano le dita dopo aver mangiato lo snack. Nella versione horror a leccarsi le dita è il personaggio più noto dell'orrore cinematografico, Freddy Krueger, il personaggio della serie di film Nightmare. Ora, come è ben noto a tutti, le "dita" di Freddy sono in realtà delle affilate lame, il che rende l'esperienza di leccarsele, diciamo, un po' meno piacevole.

HorrorMagazine, in collaborazione con Tix (www.tixitalia.it) mette a disposizione online lo spot incriminato.

Spot in versione QuickTime: www.tixitalia.it/fonzies/freddy.mov

Spot in versione Windows Media: www.tixitalia.it/fonzies/freddy.wmv

L'attore che interpreta Freddy non è, ovviamente, l'originale Robert Englund, ma grazie allo splendido - ed estremamente elaborato - trucco è ben difficile rendersene conto.

Abbiamo una testimonianza della produzione sulla preparazione del complesso trucco che dà vita al personaggio di Freddy Kruger.

"Ricostruire la maschera di Freddy Krueger era la sfida da affrontare per lo spot di Fonzies. Sfida perché il suo volto sfigurato è da tempo entrato nell'Olimpo dell'horror contemporaneo, è un riferimento noto a tutti i cultori della materia quanto al grande pubblico. Nel nostro caso non occorreva imitarne i lineamenti, bensì farne una copia perfetta, sapendo, tra l'altro, che la maschera stessa della serie Nightmare aveva subito minime eppur significative elaborazioni nel corso della sua ultra decennale carriera in celluloide.

La prima e più ovvia mossa fu quella di interpellare le uniche due persone che, ufficialmente, si occuparono del trucco del signor Englund nel corso della serie. Purtroppo nessuno dei due era disponibile. La soluzione, allora, venne da molto più vicino! Manlio Rocchetti è un artista che non ha bisogno di presentazioni. In questo caso l'abusata formula mi pare la più appropriata. Del resto basterebbero due parole a descriverne il lavoro: Premio Oscar. Tuttavia realizzare una maschera come quella di Freddy è cosa complicata anche per un mago degli effetti speciali come Manlio. Innanzitutto occorre trovare un materiale di base che rappresenti un buon compromesso tra le necessità artistiche del trucco (materiale, quindi, che possa essere non solo decorato con i colori ma arricchito di "materia", utilizzando, di conseguenza, colle ed altre sostanze) e quelle della recitazione (una maschera che deve permettere un certo grado di libertà nella recitazione).

Vennero quindi effettuati una serie di calchi sul suo volto dell'attore per poter produrre una serie di maschere base, perfettamente modellate sui suoi lineamenti, sulle quali lavorare con il trucco. Venne scelto un materiale sintetico elastico e ipoallergenico, ben sapendo, comunque, che la resistenza sotto la maschera sarebbe stata messa a dura prova dalle alte temperature cubane. Oltre a questo il problema del caldo elevato avrebbe influito sulla tenuta del lavoro che da lì in poi Manlio ed il suo staff avrebbero effettuato sulla nuda maschera. Perché nulla fosse lasciato al caso vennero effettuate una serie di prove, l'ultima delle quali direttamente a Cuba e con la partecipazione del regista e dell'agenzia creativa. Non meno di cinque ore vennero impiegate per questa prova generale dopo la quale si optò per leggeri ritocchi di colore al fine di rendere tutto l'insieme ancora più spaventevole ed efficace.

Il giorno delle riprese si iniziò il lavoro di preparazione al fresco dell'aria condizionata dell'hotel Nacional quattro ore prima dell'inizio delle riprese con Freddy. L'idea era di trasferirsi in location all'ultimo istante tenendo il più a lungo possibile la maschera e l'attore ad una temperatura di circa 20-22 gradi. In realtà Manlio aveva accumulato sufficiente esperienza nel corso delle prove tanto che bastarono tre ore a completare il trucco di base.

Come si vede nel film, Freddy infrange un vetro, salta su un bancone di oltre un metro di altezza, corre e si agita ed altresì è capace di recitare, di prendere con le dita sagomate in affilati coltelli una patatina per depositarla delicatamente in bocca. E tutto questo senza che fossero necessari se non minimi ritocchi all'unica maschera che venne indossata nel corso di tutta la giornata di shooting."