Luglio è il mese di Rokuro Shinofusa, un autore pressoché sconosciuto nel nostro paese, a cui forse è il caso di prestare un occhio di riguardo.

Il suo modo di disegnare è corposo e tagliente al tempo stesso, la sua narrazione cupa e scomoda.

I mondi creati da Shinofusa non sono quelli idilliaci del fantasy tradizionale, e vanno a scavare dentro l’anima marcia e/o perversa dei suoi protagonisti.

Nel volume Rokuro Shinofusa World (pubblicato nella collana Storie di Kappa), l’autore ci presenta e commenta di persona alcune sue storie brevi, e delle esperienze personali che lo hanno portato a tracciare con inchiostro su carta le sue ansie e i suoi incubi. In Come creare bambini affettuosi, siamo spettatori di una situazione onirica ambientata durante un periodo di caccia alle streghe, dove attraverso il mito dell’homunculus è possibile riflettere sul significato di identità, vita e morte. In Suzuki, l’arma biologica viviamo un momento d’infanzia alle scuole elementari, dove alcuni squallidi eventi possono giungere a creare veri e propri traumi. In Kudanshi assistiamo a un vero e proprio thriller on-line, dove un board-game fantasy avanzatissimo creato nella rete è lo scenario in cui gli avatar di persone reali cercano spiegazione a una serie di eventi sconcertanti.

Ogni mese, su Kappa Magazine, Rokuro Shinofusa pubblica invece la sua miniserie in 17 episodi intitolata Kudanshi, generata proprio dallo short autoconclusivo compreso nel volume Rokuro Shinofusa World: nel mondo on-line di Parabellum, chiunque può essere ciò che desidera, anche se sottostando a certe regole. Queste regole, però, possono essere infrante se hacker squilibrati decidono di usare i board game per prendersi una sorta di rivincita sul mondo reale.

Cinico, ruvido, cerebrale e mai scontato, Rokuro Shinofusa si appresta a diventare uno degli autori giapponesi più discussi nel nostro paese.