Negli ultimi mesi una creatura simile all'americano Sasquatch sarebbe stata avvistata da numerosi testimoni nella foresta vergine del Sultanato di Johor, in Malaysia. L'essere è stato descritto come una scimmia alta più di tre metri, ricoperta da una folta pelliccia rossastra.

L'evento ha attirato l'attenzione dei media, e il direttore della Johor National Park Corporation, Hashim Yusof, sostiene una spiegazione del tutto naturale. L'animale potrebbe essere un Gigantopithecus Blacki, primate estinto da 500.000 anni. Sull'esistenza di questo animale ci sono più dubbi che certezze. I paleontologi hanno infatti ricostruito il suo aspetto a partire dai pochi fossili ritrovati finora. Il Gigantophitecus sarebbe un colossale orango del peso di oltre 500 chili, una creatura timorosa e innocua scomparsa a causa dei mutamenti climatici.

Nonostante le misere prove scientifiche, Yusof ritiene l'ipotesi assai plausibile: il parco nazionale teatro degli avvistamenti è una giungla impenetrabile di 800 chilometri quadrati, ambiente naturale pressoché intatto da quasi 250 milioni di anni. Questo luogo quasi inesplorato e antichissimo potrebbe essere l'habitat ideale di creature finora sconosciute. Così come è recentemente avvenuto per il calamaro gigante, presto anche questo Bigfoot asiatico potrebbe essere immortalato in fotografia. Hashim Yusof ha organizzato una spedizione scientifica che si metterà sulle tracce della creatura per una settimana. La partenza è prevista il mese prossimo.

Vincent Chow, un ambientalista che si è interessato al caso, ha dichiarato che "Bigfoot dovrebbe essere protetto e dichiarato patrimonio nazionale".

Da parte nostra, ci auguriamo che Piedone non si faccia scoprire. Perché svelarci uno dei misteri più duraturi e affascinanti della criptozoologia?