“Il nostro amore è scritto nel destino…”

 

Siamo tutti angeli con un’ala sola, alla disperata ricerca del compagno giusto con cui volare insieme e altissimo. In un manicomio, in una “casa di anime perdute”, la bionda Isabel si macera nel rimorso di non aver saputo trattenere l’unico vero amore della sua vita, ovvero Brendon. Lui non è tipo da fermarsi più di qualche giorno nello stesso posto, l’ha lasciata, ma Isabel è lo stesso convinta come un pompiere, vuole Brendon e nessun altro. E vive, Isabel, quindi, di dolci illusioni, di visioni bugiarde del suo uomo perduto. E non se ne fa una ragione, non vuole vivere senza di lui, così scappa dall’istituto e trova Brendon nella cittadina di Doombar. Lì vive Florence, donna a cui Brendon ha dato una figlia qualche anno prima, la piccola Daisy. Perché se è vero che l’unico modo di sconfiggere il male è la morte, così l’unico modo di sconfiggere la morte è la vita, è dare origine a una nuova vita. Ma Isabel rapisce Daisy e uccide il marito di Florence scatenando le ire di Brendon. Isabel però ha anche altri “cacciatori” alle sue spalle, i fantasmi delle persone che ha ucciso e di una in particolare.

La piccola dolce Daisy durante la sua prigionia trova conforto e coraggio in un pupazzo parlante, un ranocchio di pezza che sembra animato di vita propria e che le vuole bene. Daisy ha un carattere forte come quello di sua madre e come lei e da lei imparerà e spingere indietro le lacrime per non dare soddisfazione a uomini spietati e boriosi di vederla piangere.

E’ terribile il dolore di un amore non più corrisposto, il dolore della lontananza che ti prende a morsi il cuore, il dolore dell’abbandono e della solitudine senza speranza, per la perdita di qualcuno che si ama e che non capisce che quando un amore è scritto nel destino allora non puoi metterti contro il destino, ma devi lasciarlo entrare dentro di te. Che come diceva Dag Hammarskjöld, non ci è permesso di scegliere la cornice del nostro destino, ma tutto ciò che vi mettiamo dentro è nostro.

Non tutto è come sembra e non sempre le ombre cadono allo stesso modo, così la verità a volte può alla fine colpire con luce accecante. E nella fine di qualcosa, la verità splendente porta un nuovo principio.

 

Brendon n. 45, bimestrale

Le lacrime degli innocenti

Soggetto e sceneggiatura: Claudio Chiaverotti

Disegni: Cristiano Spadavecchia

Copertina: Massimo Rotundo