Si nasconde una lettura esoterica dietro le opere di Jules Verne? Questa è l’ipotesi proposta in Jules Verne e l'esoterismo. I viaggi straordinari, i Rosacroce, Rennes-le-Chateau, un saggio di Michel Lamy pubblicato dalle Edizioni Mediterranee nell’anno del primo centenario della morte del grande scrittore francese. Verne fu precursore dell’immaginario fantascientifico e autore fantastico, senza ignorare alcune sue incursioni ai confini tra il gotico e il weird, come Il castello dei Carpazi (1892), o La sfinge dei ghiacci (1897), continuazione delle Avventure di Arthur Gordon Pym di Edgar Allan Poe.

Curata da Gianfranco de Turris, con un’introduzione di Mariano Bizzarri, l’edizione italiana di Jules Verne, initié et initiateur (1984) espone la propria tesi fin della nota editoriale del volume, che riportiamo integralmente a seguito, inserendosi nel filone dei “misteri storici” portati all’attenzione del grande pubblico dal dirompente successo dei romanzi di Dan Brown.

In tutto il mondo, milioni di lettori conoscono le opere di Jules Verne, hanno sognato avventure straordinarie e si sono meravigliati di fronte alle favolose macchine descritte dal romanziere. Ma lo hanno letto bene?

Portavoce di una società segreta infiltrata in buone parte del mondo letterario e artistico del XIX e dell’inizio del XX secolo, Verne ha nascosto dietro il testo apparente dei romanzi un messaggio che all’epoca poteva essere scoperto unicamente dagli iniziati che erano in grado di leggere nei segreti.

Al di là delle avventure e delle invenzioni, troviamo i misteri della Massoneria e delle società rosacruciane che si rivelano a colui che sa decifrare l’opera del maestro, soprattutto i romanzi La Jangada, Le Indie nere, Clovis Dardentor, Il giro del mondo in 80 giorni, Il castello dei Carpazi, Mathias Sandrof, (Ventimila leghe sotto i mari.

Questo studio minuzioso individua i segreti dei Viaggi Straordinari e offre al lettore i mezzi per continuare da sé la decodificazione, aprendo nuovi orizzonti sulla letteratura popolare, quella di George Sand, Alessandro Dumas o, in tempi più recenti, Maurice Leblanc, “padre” di Arsenio Lupin, e Gaston Leroux.

Quest’opera solleva un lembo importante del velo sulle origini della regalità francese e sull’interesse che portò gli Asburgo al favoloso tesoro di Rennes-le-Chateau, di cui il Clovis Dardentor di Jules Verne serba le chiavi.

Laureato in scienze economiche, Michel Lamy si occupa da molti anni di ricerche sul simbolismo, la tradizione, la geografia sacra e la storia "segreta”, e sui loro rapporti con la letteratura. Autore di alcuni saggi inediti in Italia, Lamy si è avvicinato a temi dell’horror con articoli come Lovecraft au carrefour des mondes: à la recherche des dieux anciens, uscito su rivista nel 1985.

Jules Verne e l'esoterismo

I viaggi straordinari, i Rosacroce, Rennes-le-Chateau

Michel Lamy

Collana Controluce, Edizioni Mediterranee, 2005

Brossura, pagg. 232, Euro 19,50

ISBN 8827217452