"Viviamo su una placida isola di ignoranza in mezzo a neri mari d'infinito e non era previsto che ce ne spingessimo troppo lontano", scriveva Howard Phillips Lovecraft nel celebre incipit de Il richiamo di Cthulhu (The Call of Cthulhu, 1926).

Proprio alla gelida, minacciosa solitudine degli spazi interstellari, come anche alle amorfe abominazioni cosmiche evocate dallo scrittore del Rhode Island, sembrano fare riferimento i due componenti del progetto The Unnameable, Clinton Green e Andrew McIntosh, amanti della musica elettronica il cui gruppo prende nome dal quasi omonimo, salvo l’uso di una grafia più arcaica, racconto lovecraftiano L’innominabile (The Unnamable, 1923).

Autori delle colonne sonore di due cortometraggi ispirati a Lovecraft, il tedesco The Unnamable di Sascha Renninger nel 2004 e l’americano Halfway House di Kenneth J. Hall (ancora in fase di produzione), il duo australiano ha appena presentato un nuovo EP dal titolo Graves Are Not Harde to Digg, Nor Acids Loth to Burne (Dreamland Recordings, 2005), rendendolo immediatamente disponibile al pubblico che, da questo link diretto, può liberamente scaricarne i tre brani The Black Gulfs Of Space, Teeth & Claws Sharpened On Centuries Of Corpses e If I Am Mad, It Is Mercy, il tutto completo di copertina ed etichetta CD stampabili.

Gli effetti elettronici, fra i sibili ricorrenti e un ossessivo pulsare di bassi, insieme alle note psichedeliche della chitarra e, in un caso, a quelle stranianti del pianoforte, sono gli ingredienti del singolare universo sonoro dei due musicisti. Una proposta destinata forse a sconcertare i più, incuriosendo gli appassionati delle atmosfere elettroniche sperimentali, che comunque dimostra come l'interesse per le opere dell’autore di Providence sia condiviso in tutte le latitudini geografiche e musicali.

La discografia dei The Unnameable è ricca infatti di altri titoli significativi, con un precedente album But of That, I Will Not speak... (Shame File Music, 2002) che comprende un The Orbit of Yoggoth, oppure Idiot, Warren is DEAD!, battuta conclusiva de La dichiarazione di Randolph Carter (The Statement of Randolph Carter, 1919). Mentre nella compilation di artisti vari The Undertow, dedicata nel 2003 al panorama sperimentale australiano, è presente la traccia Things That Have Learnt to Walk That Aught to Crawl, ovvero “Cose che dovrebbero strisciare hanno imparato a reggersi in piedi”, nella citazione dal Necronomicon nel racconto La celebrazione (The Festival, 1923).

Anche i brani di questi due album possono essere integralmente scaricati, in formato MP3, attraverso le pagine del sito the_unnameable.tripod.com, ove si trova un’apertamente ironica biografia del gruppo scritta nel ridondante stile delle più classiche storie lovecraftiane.