Fulci For Fake, prodotto da Giada Mazzoleni per l’inglese Paguro Film con l’italiana 341production, dopo essere stato in concorso nella sezione Classici Documentari alla Mostra del Cinema di Venezia e dopo il festival di Sitges in cui era presente nella sezione Brigadoon, arriva nelle sale italiane. 

A distanza di 40 anni dalla realizzazione del suo più grande successo internazionale, Zombi 2, il cinema, la vita e l’universo di Lucio Fulci tornano sul grande schermo per la regia di Simone Scafidi, che dirige il primo biopic sulla vita del regista romano tanto caro a Hollywood e venerato in tutto il mondo come The Godfather of Gore

Simone Scafidi, dopo il successo di Zanetti Story, torna dietro la macchina da presa con Fulci For Fake per raccontare l’arte, le passioni e il lato umano di Lucio Fulci, indagando tra i suoi affetti, ex collaboratori noti o mai intervistati prima, e riportando alla luce materiali fotografici, audio e video totalmente inediti. 

Fulci For Fake è la storia di un attore che deve interpretare Lucio Fulci in un film dedicato al regista. Per andare a fondo, per prepararsi al ruolo, decide di incontrare chi ha conosciuto e studiato Fulci attentamente. Un biopic narrativamente lineare costruito da elementi eterogenei. 

Protagonista del film è Nicola Nocella, già premiato ai Nastri d’Argento nel 2010 con Il figlio più piccolo di Pupi Avati, nel 2011 con Omero bello di nonna, e tornato sul grande schermo con Easy di Andrea Magnani, per il quale ha ricevuto il Boccalino d’Oro al Festival di Locarno nel 2017. 

Queste le parole di Scafidi sul biopic:

Si tratta di un film fatto del sangue fulciano, con la presenza, per la prima volta di entrambe le figlie del regista: Antonella, la primogenita, dotata di una cultura e di un’umanità degne del padre, che ha generosamente messo a disposizione della produzione materiali video di famiglia, e Camilla, immancabile assistente del padre sul set delle sue ultime produzioni, che ha rilasciato la sua prima e unica lunga intervista video, venendo purtroppo a mancare poco dopo le riprese. Antonella e Camilla sono le sole persone, forse, a conoscere a fondo il mistero del proprio padre, del quale portano inciso nell’anima e nel corpo i segni di un rapporto coinvolgente, impagabile, fatto di generosità quanto di assorbimento totale.

Insieme a Nicola Nocella e a Martina Troni, che da un volto alle donne, Muse ispiratrici del regista, nel film:

Antonella Fulci 

Primogenita di Fulci, dotata di una cultura e di un’umanità degne del padre. Ha vissuto per anni da vicino la carriera di Lucio Fulci e gli è stata vicina negli ultimissimi anni. Hanno litigato e si sono riappacificati, hanno vissuto momenti difficili ma soprattutto tanti divertenti e appassionanti. In questo film, Antonella rifugge dalla semplice aneddotica e dà il ritratto definitivo di suo padre, regista nel lavoro e nella vita privata. 

Camilla Fulci 

La figlia minore di Fulci concede, per la prima volta in assoluto, un’intervista fiume sul padre, sul loro rapporto professionale – ha lavorato in tutti i film del padre dal 1983 al 1991 – e umano. Di straordinaria intelligenza e di una velocità di pensiero che ricorda quella del padre, Camilla ha affrontato nella vita eventi tragici che l’hanno segnata nel corpo e nello spirito, che le hanno chiuso la strada delle sue due grandi passioni: l’equitazione e il lavoro sul set. Questa intervista è l’occasione per raccontare al mondo del cinema la storia di un padre e di una figlia, delle loro avventurose esperienze filmiche, del loro rapporto sorprendente ed emozionante. 

Fabio Frizzi

Figlio di uno dei più importanti distributori di cinema degli anni '60 e '70, è autore di colonne sonore memorabili, da Fantozzi a Febbre di Cavallo. Ha composto la musica di dieci film di Fulci che, ancora oggi, suona dal vivo in tutto il mondo, con grande successo. Collaboratore e amico di Fulci, lo racconta con leggerezza, ma riuscendo a cogliere con modestia gli aspetti più nascosti.

Enrico Vanzina 

Sceneggiatore, produttore e scrittore, è una delle figure più influenti del cinema italiano negli ultimi 40 anni. Ha conosciuto Lucio Fulci – sceneggiatore e assistente alla regia di suo padre Steno – già da bambino, e fornisce un ritratto nitido e affettuoso, pieno di stima e con non pochi punti divertenti. 

Michele Romagnoli 

È l’autore dell’unico libro su Fulci scritto quando Fulci era ancora in vita, L’occhio del testimone (1992). Definito da Fulci come il suo biografo ufficiale, Romagnoli ha trascorso anni accanto a Lucio Fulci, diventandone allievo e amico personale. Il suo libro è, ancora oggi, citato da qualsiasi studioso che affronti il mondo fulciano. Romagnoli non ha mai rilasciato alcuna intervista, ma in Fulci For Fake racconta come pochi hanno saputo fare l’ultimo periodo di Lucio Fulci. Oltre a mettere a disposizione della produzione le mai ascoltate prima registrazioni audiodelle sue conversazioni con Fulci, che comprendono materiale non trascritto nel libro. 

Sandro Bitetto 

Il segretario personale di Lucio Fulci, dal 1969 al 1974, concede per la prima volta un’intervista.Il suo è un racconto preciso, commovente del Fulci uomo e del Fulci maestro, che lui ha conosciuto a fondo sia nel lavoro, sia nella vita privata. 

Michele Soavi 

Uno dei più importanti registi italiani, noto internazionalmente per film come La Chiesa (1989) e Dellamorte Dellamore (1994),è stato attore e membro della troupe in uno dei più celebri film di Fulci, Paura nella città dei morti viventi. La sua testimonianza, la più esaustiva che abbia mai rilasciato sul suo rapporto con Fulci, è il punto di incontro tra due generazione di autori, tra due grandi registi: uno al suo apice, e uno che iniziava a muovere i primi passi su un set. 

Paolo Malco 

Protagonista di uno dei più amati film di Fulci, Quella villa accanto al cimitero, oltre che interprete de Lo squartatore di New York, è stato legato a Fulci da un’amicizia profonda, divertente quanto struggente. Raramente ha parlato, soprattutto in video, del suo rapporto con Fulci, ma in questo film racconta con brio e commozione il ricordo di una grande amicizia.

Sergio Salvati 

Un gigante dell’immagine, uno dei più grandi, e mai abbastanza apprezzati, direttori della fotografia italiani. Ha lavorato con Fulci in dieci film, alcuni dei più importanti della carriera del regista: L’aldilà, su tutti. Ha parlato spesso del suo rapporto con Fulci, ma in questo film si spinge come mai prima nel raccontare l’umanità e la maestria del grande regista.

Berenice Sparano 

Moglie di Salvati, ma costumista – accreditata e a volte in incognito – in cinque film di Fulci, che lei ha conosciuto prima che lo facesse il marito. Per la prima volta in assoluto rilascia un’intervista su Fulci, raccontando il loro rapporto di profonda fiducia.

Davide Pulici 

Fondatore di Nocturno Cinema, la rivista che ha segnato, dai primi anni ’90, la definitiva riscoperta del cinema di genere italiano. È una delle voci più sorprendenti della critica contemporanea, capace di svelare come nessun altro la bellezza, e il mistero, dell’opera di Fulci.

Le proiezioni di Fulci For Fake del 31 ottobre

Il cinemino, Milano con Nicola Nocella in sala

Cinema Rondinelle, Sesto San Giovanni con il regista Simone Scafidi in sala

Capitol, Bergamo con 341production in sala

PostModernissimo, Perugia con Michele Romagnoli in sala 

Nuovo Cinema Aquila, Roma presentato da Fanta Festival con Antonella Fulci in sala 

Cinema Cappuccini, Genova