Guillermo Del Toro è regista abituato ad alternare progetti dal budget rilevante per grosse case di produzione statunitensi a operazioni di minore entità economica ma dal sicuro fascino e di grande interesse per quanto riguarda il tema affrontato.

Così è stato per The Devil’s Backbone, “intrappolato” fra Mimic e Blade 2, e ora sembra proprio il caso dell’imminente Pan’s Labyinth, che giunge poco tempo dopo il recente Hellboy e il futuro At the mountains of madness di probabile produzione Dreamworks.

Eccovi una breve sinossi:

1943. Una famiglia spagnola trasloca in una vecchia casa di campagna proprio durante l’ascesa del regime fascista. Dietro la casa vi è un vecchio e strano labirinto e la figlia dodicenne dei due coniugi, persa nelle proprie fantasticherie, finisce per incontrare l’abitante del dedalo che altri non è che il dio Pan in carne e ossa. La bambina, a causa dell’enorme magnetismo dell’essere, finirà per innamorarsene con ambigue conseguenze.

Scritto senza la pur minima aspirazione di successo commerciale e inteso come ideale manifesto contro il fascismo (è facile intravedere la contrapposizione fra il binomio fantasia-sensualità e quello ordine-repressione), questo lungometraggio continuerebbe un ideale discorso già iniziato dall’autore ai tempi di The devil’s backbone.

Inizio riprese per il 4 luglio, in Galizia, con ottima sinergia in fase di produzione fra la compagnia messicana di Del Toro (Tequila Gang) e Alfonso Cuaron (reduce dai fasti harrypotteriani). Il regista collaborerà con alcuni suoi assistenti fissi come il direttore della fotografia Guillermo Navarro e il designer Carlos Gimenez ai quali si aggiunge Bill Stout (Return of the living dead).

Il dio Pan sarà interpretato da nientedimeno che Doug Jones, colui che ha vestito squame e branchie di Abe Sapien in Hellboy.

La distribuzione dovrebbe essere inzialmente limitata alle sale spagnole (e messicane) per sondare la risposta del pubblico, con conseguente uscita mondiale in dvd.