I fantasmi infestano ancora il romanzo moderno, come dimostra l’uscita de La marea delle quadrature di Dorothy Hewett, recentemente pubblicato presso Giano Editore nella traduzione di Giovanna Scocchera. L’opera, che deve il suo titolo al periodo di bassa marea del primo e del terzo quarto di luna, pur sfuggendo alla letteratura di genere non esita a mettere in scena perturbanti presenze spettrali, discrete e sospese nell’incertezza come in alcuni racconti di Edith Wharton, oscuramente insinuanti sul filo di certi classici di Henry James.

Un primo marito suicida, una figlia lontana e poco amata, un secondo marito narcisista e distratto. Da tutto questo fugge Jessica Sorensen, professoressa di letteratura, quando arriva al piccolo villaggio di Zane, sulla costa meridionale australiana, per stabilirsi in un cottage affacciato sull'oceano. Sola, nella quiete di quel promontorio lambito dalle maree, la donna cerca la calma necessaria per scrivere un nuovo libro, e rimettere insieme i pezzi della propria vita. Ma la casa è abitata dall’inquietante memoria di una tragica passione, nelle cui trame Jess si trova sempre più avvinta.

Come in un contemporaneo Giro di vite, se la notte risveglia i fantasmi il giorno è invece lo spazio delle relazioni umane. E Zane rappresenta una sorta di microcosmo, in cui si riflettono le tensioni dell’Australia intera: la disperata lotta degli aborigeni per il riscatto della propria terra, la frattura tra gli intellettuali e i lavoratori, la tormentata ricerca di un’identità comune. I personaggi paiono muoversi come entità isolate, sempre irrequieti e sempre incapaci di sfuggire alla propria solitudine, e se la protagonista troverà poco a poco una strada per sé, sarà solo attraverso il confronto con gli inquieti fantasmi della casa sul promontorio.

Come nella più classica delle ghost story, in questo romanzo la linea che separa la vita dalla morte sembra sfumare, e si profila un territorio dell'ambiguità in cui vita e morte non possono che abitare insieme.

Australiana nata a Perth nel 1923, Dorothy Hewett è scomparsa nel 2002 dopo aver pubblicato tre romanzi, fra i quali il presente Deap tide nel 1999, oltre a un libro di racconti, nove raccolte di poesie e tredici opere teatrali. Anticonvenzionale, femminista e promotrice di cause progressiste che si rispecchiano nei suoi lavori, l’autrice ha ricevuto importanti premi e riconoscimenti in patria per molte delle sue opere.

La marea delle quadrature

Dorothy Hewett

Collana Biblioteca, Giano Editore, 2005

Brossura, pagg. 284, Euro 16,00

ISBN 8874200463