L'appuntamento con il Nightmare Film Fest si è rinnovato per il quarto anno. Seppur gravata da alcuni problemi di budget, la manifestazione ha offerto uno sguardo a 360° sul genere, spaziando dal trash di ieri agli indipendenti di oggi, senza dimenticare i fermenti dell'horror europeo.

In questa edizione proprio l'Europa ha svolto la "parte del leone": la giuria del festival, composta dai Manetti Bros, dal produttore Alessandro Verdecchi e dal critico Francesco Pitassio, ha infatti premiato l'horror del vecchio continente.

Una scena di "Ils"
Una scena di "Ils"

Il premio come miglior lungometraggio è stato assegnato al bellissimo film francese Ils, di David Moreau e Xavier Palud.

I due registi, già cooptati da Hollywood per il remake di The Eye, ci hanno raccontato la storia di una coppia di francesi in terra rumena, braccati da alcune misteriose figure che agiscono nel buio. Ils è claustrofobico e capace di "far paura", ma anche di giocare ottimamente con le location e con le percezioni di protagonisti e spettatori grazie a un sapiente uso della fotografia, tanto da suscitare paragoni (in realtà fuorvianti) con The Blair Witch Project. Il film è atteso nelle sale per Millennium Storm, che però ha promesso (minacciato?) una distribuzione a giugno 2007, periodo notoriamente di "bassa stagione", quando le sale sono in larga parte già chiuse.

Una menzione per gli effetti speciali è andata poi allo svedese Frostbiten, divertente e divertita vampire-story ambientata in Lapponia con risvolti teen che lo avvicinano all'horror americano.

The Woods, opera seconda dell'americano Lucky McKee, ha ricevuto una seconda menzione per la sceneggiatura. Si riparlerà di questo film all'uscita in sala, ma si tratta di una pellicola che ha diviso i fan.

La locandina dell'italiano "Il bosco fuori"
La locandina dell'italiano "Il bosco fuori"

Chi non ride come sempre è l'Italia, che anche quando partecipa con un suo prodotto, deve far digerire ai fan una dura verità: il nostro cinema di genere è perennemente in ritardo.

Il bosco fuori di Gabriele Albanesi è infatti uno splatter che guarda agli anni Settanta e Ottanta, un tentativo poco riuscito di mescolare ironia e angoscia, con poca volontà di reinventare stereotipi e modelli narrativi.

Una scena brutale da Calvaire
Una scena brutale da Calvaire

Il film non regge il confronto con Calvaire, incubo belga di Fabrice Du Weltz (prossimamente in DVD per Gargoyle). È una variazione sul tema di Non aprite quella porta, una messinscena naturalistica che a un certo punto svolta in un inferno visionario che coinvolge ambienti e personaggi. Non sarà un capolavoro, ma resta comunque vitale e intrigante.

Una nota anche per Venus Drowing di Andrew Parkinson, disturbante storia del rapporto tra una ragazza sola e un ributtante feto di sirena, con chiare reminiscenze di Cronenberg o Zulawski. L'americano Headspace, di Andrew Van Den Houten, racconta di una mente afflitta da visioni a quanto pare provocate da un aumento del cervello: è narrativamente confuso ma di grande impatto emotivo e visivo, annunciato anch'esso in DVD per Gargoyle.

Venus Drowning
Venus Drowning

Fra gli eventi a margine la presentazione di tre episodi della serie Masters of Horror, che fortunatamente comprendevano il capolavoro Cigarette Burns del Maestro John Carpenter e lo strepitoso Imprint di Takashi Miike, a conferma dell'estremo (in tutti i sensi) valore di questo importante progetto televisivo.

Segnaliamo anche il trailer di The Etruscan Mask, horror finanziato dalla Torino Film Commission e affidato alla regia di Ted Nicolau. Interessante la presentazione del libro Tokyo Syndrome, sulle nuove frontiere dell'horror giapponese, scritto da Alessio Gradogna e Fabio Tasso per le edizioni Falsopiano.

Per quanto riguarda il cinema del passato, accanto all'omaggio a Joe D'Amato e ai film della sezione Bloody Vintage, preferiamo ricordare il notevole recupero del feroce apologo anticlericale Nel più alto dei cieli di Silvano Agosti, introdotto dal regista. Esempio di un cinema italiano forse troppo politicizzato, ma capace di colpire duro e scatenare divisioni come oggi purtroppo non accade più.