Ecco, già so come andrà a finire.

Ci metteremo belli comodi sulle nostre poltrone, bibitozza nella sinistra e pop-corn nella destra, pronti a goderci questo film in santa pace, quando... non appena la protagonista apparirà sullo schermo gli immancabili mocciosi seduti dietro di noi non potranno proprio fare a meno di chiamarla, a ripetizione, Tamarra! Tamarra!, scatenando attacchi di risa in tutta la sala e distruggendo l'atmosfera da paura...

Eh sì, perchè lo sceneggiatore di questo Tamara, Jeffrey Reddick, di certo non s'immagina quanto impietosi riescano a essere i pischelli italiani al cinema nei confronti dei nomi troppo assonanti con questa o quella parola sporca, e preoccupato principalmente di sfruttare la terribile fama della Samara di The Ring, ha finito col dare alla sua protagonista un nome che in Italia sarà spernacchiato da molti (e lo dice uno, con tutto il rispetto per le nostre lettrici che si chiamano allo stesso modo, che ha il ridicolo soprannome di Sissio).

Jenna Dewan.
Jenna Dewan.
La pellicola, in uscita per la Lions Gate quest'inverno, è stata descritta come particolarmente impressionante e gore; diretta da Jeremy Haft, vede nel suo cast Katie Stuart (Kitty Pryde in X-Men 2), Matthew Marsden (Anacondas: The Hunt for the Blood Orchid), il belloccio Gil Hacohen (What Women Want) e la bella venticinquenne Jenna Dewan a interpretare la sfortunata protagonista.

Gil Hacohen.
Gil Hacohen.
La storia? Studentessa bruttarella e sfigata delle superiori viene uccisa accidentalmente da alcuni compagni: tornerà dalla tomba, con le fattezze di una bomba sexy, per vendicarsi. Nulla di nuovo sotto il sole quindi: speriamo che la produzione ci riservi molte piacevoli sorprese e non la solita... tamarata.