Un nuovo autore si affaccia sul panorama editoriale della Delos Digital. Si tratta di Aristide Capuzzo che con il suo racconto lungo Tramonti a mezzanotte segna l'undicesima uscita della collana Horror Story curata da Luigi Boccia. Era avvolto nel buio più assoluto e lo sentivo parlare. Jab era in piedi, nudo, che parlava al quadro come a una persona… Quando Jacob Red eredita pochi oggetti dal vecchio zio Trevor, non sa ancora che il quadro succedutogli lo porterà in luoghi bui e pericolosi. Arrivano, e non hanno fretta. Non serve guardarsi alle spalle perché Loro sono davanti. Questo l'abstract del racconto, che in poche righe preannuncia una storia dell'orrore che gravita attorno a un misterioso quadro. Numerosi sono gli esempi in letteratura di quadri “maledetti”: quadri che possono assorbire la nostra stessa linfa vitale, ma soprattutto quadri che non sono altro che passaggi o vere e proprie porte su altre dimensioni dell'esistenza. È come se ad alcuni artisti fosse stato dato un dono: la magia di poterci trasportare in altri luoghi con i loro pennelli e i loro colori. E, in fondo, non è forse questa la vera arte? Tramonti a mezzanotte è un altro esempio di questa magia, una rappresentazione i cui dettagli vengono svelati dall'autore mano a mano che la narrazione prosegue, di pari passo con l'incubo che si cela dietro a esso e verso cui il protagonista si sentirà inevitabilmente attratto. Un marito e un padre sempre più assente nei confronti della propria famiglia, inevitabilmente preoccupata per ciò che gli sta accadendo, mentr'egli – indifferente – sembra si stia riempiendo dell'essenza, dell'energia di un artista che non c'è più, andando addirittura ad utilizzare le pareti della stanza in cui si è rinchiuso per imprimervi i propri deliri artistici. Fa da sfondo un'Inghilterra della fine degli anni '80, immedesimando il lettore forse ancora di più in quella che, in ultima analisi, molto assomiglia a una storia gotica dell'ottocento, il cui finale non è certo così scontato come può apparire, e che tuttavia lasciamo volentieri al lettore stesso il piacere di gustare.