Ci sono soltanto due tipi di persone in questo mondo: quei prescelti che riconoscono che gli Electric Wizard sono la band heavy rock più pesante, cattiva ed eccitante di tutti i tempi, e coloro che non hanno ancora ricevuto l’illuminazione, o meglio l’enheavyment…

Ma non temete perché quelle anime perdute saranno presto salvate e coloro che sono ciechi avranno il loro terzo occhio finalmente aperto: gli Electric Wizard stanno per tornare con Time To Die, il loro primo album dal 2010.

Il loro ottavo disco vedrà la luce il 30 settembre su Spinefarm Records/Universal, e rappresenta il lavoro più pesante da Dope Throne (2000), il più cattivo da Come My Fanatics (1997), e il più acido e psichedelico della loro carriera.

La coppia di chitarre formata da Jus Oborn e Liz Buckingham è qui accompagnata dal batterista originario Mark Greening, tornato temporaneamente alla corte dello Stregone Elettrico. “Il nostro rapporto è tuttora instabile e può andare a rotoli da un momento all’altro, quindi le sessioni di registrazione hanno colto tutta la negatività e dato vita a qualcosa di primitivo”, dichiara Oborn.

Non appena ci si immerge in Time To Die, è chiaro che questa line-up abbia unito tutto ciò che è stato realizzato così bene in passato in un qualcosa di nuovo e devastante.

Il disco, che è stato principalmente registrato ai Toe Rag studios, East London, e terminato allo Skyhammer nello Cheshire da Chris Fielding, si apre e si chiude con il suono di un fiume gorgogliante e un organo.

Dopo ventuno anni questi maestri del doom raccolgono finalmente lo scettro che spetta solo alle band inglesi più grandi.

Oborn concorda sul fatto che i tempi siano maturi e la loro stella oscura sia in ascesa.

Lasciamo che l’enheavyment abbia inizio.

Tracklist:

1. Incense For The Damned

2. Time To Die

3. I Am Nothing

4. Destroy Those Who Love God

5. Funeral Of Your Mind

6. We Love The Dead

7. Sadiowitch

8. Lucifer’s Slaves

9. Saturn Dethroned

Line-up:

Jus Oborn – voce, chitarra

Liz Buckingham - chitarra

Clayton Burgess - basso

Simon Poole - batteria