Pubblicato da Baldini Castoldi Delai editore, è in libreria Il burattinaio (2011) di Francesco Barbi.

Questo romanzo, atteso da moltissimi lettori che già si erano gustati le avventure di Zaccaria e degli altri strani e inconsueti personaggi che avevano popolato L’acchiapparatti pubblicato lo scorso anno sempre da Dalai editore, può essere letto senza conoscere il contenuto del precedente che comunque raccomandiamo di leggere.

Ne L’acchiapparatti il lettore entra nel mondo delle Terre di Confine e precisamente nella città di Tilos dove vive un ometto storpio e gobbo di nome Ghescik che fa il becchino e vive nel cimitero della città e ama solo due cose: la feldspina e gli antichi libri (meglio se di magia). E’ amico di un altro emarginato che si chiama Zaccaria, conosciuto come l’acchiapparatti che vive in una casa-torre diroccata.

Una sera Ghescik porta a Zaccaria un libro rilegato in pelle scura, che sostiene di aver vinto grazie a una scommessa con lo speziale. Risale a epoche in cui la magia non era stata ancora messa al bando e sembrerebbe contenere le memorie di un defunto negromante. Ghescik non fa parola dello strano diadema rinvenuto in un sotterraneo della "torre maledetta", ma ha un solo modo per scoprire se certi suoi sospetti sono fondati: far tradurre il libro a Zaccaria che, inspiegabilmente, ha sempre avuto grandi doti come decifratore delle lingue arcane…

Dalla lettura di questo libro maledetto di magia, le vicende si faranno difficili, i due dovranno fuggire inseguiti dagli sgherri della speziale che non ha gradito il furto del libro. A questi due non-eroi se ne aggiungeranno altri, come Gamara forte cacciatore di taglie, una prostituta dalle molte risorse, un gigante ritardato ma che parla citando proverbi, vari altri personaggi e tagliagole assortiti.

Inoltre nella storia interviene anche un enorme mostro demoniaco conosciuto con il nome di "Boia di Gilock". Quest’ultimo è guidato da un diadema in possesso di Ghescick, il quale non ci mette molto a comprendere il nesso tra i due. Il mostro fugge dalla gabbia dove era tenuto prigioniero  e semina terrore nei boschi e nelle campagne circostanti, uccidendo e distruggendo.

Sarà Zaccaria a risolvere la vicenda positivamente con un colpo di scena finale inaspettato per il lettore.

Ci saranno avventure rocambolesche per tutti, con feroci esecuzioni, evasioni, inganni, agguati, presagi in un mondo cupo e sanguinario che ricorda molto gli avvenimenti del nostro medioevo.

Una storia divertente che avvince il lettore sin dalla prima pagina.

 

L’autore: 

Francesco Barbi è nato a Pisa nel 1975. Laureato in Scienze Fisiche, è insegnante di matematica e fisica nella scuola superiore. L'acchiapparatti, suo romanzo d'esordio, è stato pubblicato dai tipi della Dalai nel 2010 e ha riscosso un notevole successo di pubblico e di critica.

 

Un brano: 

"Le mani premute sulle palpebre chiuse, Steben non riusciva a smettere di tremare. Nascosto dietro a un tino, era inginocchiato col sedere sui talloni, le gambe ormai intorpidite.

Era la prima volta. L'aveva sentito parlare, una sera di quasi due lune prima, dalla soffitta, ma non l'aveva mai visto. La sua voce, cavernosa e spettrale, l'aveva spaventato, ma non era niente in confronto ai suoi occhi. Vedere Zaccaria trasformarsi in quel modo lo aveva stravolto. Quando le ombre si erano allungate in braccia mostruose, non aveva più retto; era sgattaiolato via e si era rintanato dietro al tino. Era rimasto rannicchiato lì da quando Gul si era mostrato. "Gul", così l'aveva chiamato Zaccaria quando aveva cercato di spiegargli che cosa gli stava capitando. Contro chi stava lottando"

La quarta: 

L'Oracolo, sopravvissuto sette volte al Tocco della Luce, ha predetto la caduta del Regno di Olm. L'Arconte Ossor, uno dei pochi che ancora credono nel potere del chiaroveggente, torna a consultarlo e si convince che l'imminente catastrofe sia in qualche modo legata alla scomparsa del mostro di Giloc, precipitato quattro anni prima in circostanze misteriose sul fondo di un crepaccio nelle lontane Terre di Confine.

Un manipolo di Guardiani dell'Equilibrio, inquisitori incaricati di reprimere ogni forma di eresia e stregoneria, parte da Olm per far luce sulla vicenda. È il loro capo, l'Indice, a sovrintendere alle operazioni per la riesumazione del mostro e a condurre le indagini circa la comparsa di un presunto stregone. Schiavo della spinavera e spietato, raccoglie voci e dicerie, interroga e tortura i paesani per scoprire l'identità e la dimora di colui che cerca. Fiuta e segue le tracce dell'acchiapparatti di nome Zaccaria fino a Ombroreggia, dove lo cattura e lo rinchiude in un gabbiotto di ferro per condurlo a Olm. Ma Zaccaria ospita in sé un terribile segreto. Ci sono giorni in cui il gobbo parla attraverso di lui. Ci sono giorni in cui è un terzo ad abitarlo…

Molti altri personaggi saranno trascinati nel viaggio attraverso e oltre le Terre di Confine, verso Olm: Gamara, il cacciatore di taglie accecato dalla sete di vendetta; i due bambini Steben e Nodo, incatenati sul carro del raccogli-orfani; Orgo il gigante, in cammino dietro di loro; la strega strabica con la procace figlia adottiva e l'amica ex-prostituta, unite nel disperato tentativo di salvarsi e di salvare Zaccaria. Tutti protagonisti, tutti ignari di essere pedine nelle mani del burattinaio. Non è un caso che il mostro in decomposizione, nascosto su una chiatta, venga condotto via fiume nella stessa direzione.

Il burattinaio aspetta da lungo tempo. Ha concepito un piano diabolico.