Castelvecchi Editore ha recentemente inviato in libreria il romanzo I semi del male (The Bad Seed, 1954) dello scrittore americano William March.

Questo capolavoro fu pubblicato nel lontano 1967 con il titolo Il seme cattivo (Longanesi – collana Psico n. 5) e non fu più ristampato.

Da questo romanzo fu tratta un'opera teatrale di Maxwell Anderson e successivamente un film diretto da Mervyn Leroy. Il film ebbe quattro nomination per quattro Academy Awards.

I semi del male è l’ultimo lavoro dell’autore, infatti fu scritto nel 1954 anno della sua morte.

Si tratta di un romanzo, che per i suoi contenuti, è consigliato a un pubblicato maturo. L'opera ebbe un fortissimo impatto sui lettori e divenne immediatamente un bestseller, lodato dalla critica per l'uso particolare di suspense e horror.

La protagonista è Rhoda Penmark è una bambina di soli otto anni che appare molto più matura della sua età, anzi la si potrebbe definire un genio. Un genio, ma un genio del male.

Rhoda all’apparenza è una normale bambina molto intelligente, il sogno di ogni genitore, obbediente, curata, sempre in ordine e brava a scuola.

Ma dietro quel viso d'angelo si nasconde, una sociopoatica, bugiarda e una assassina. I suoi coetanei non la sopportano e anche gli insegnanti vedono in lei una preoccupante mancanza di sensibilità.

Durante un picnic un ragazzino della stessa scuola di Rhoda annega misteriosamente: È lo studente che ha vinto la medaglia di calligrafia che Rhoda sperava ardentemente di vincere. Sua madre collega questo fatto a una precedente morte misteriosa e si rende finalmente conto che sua figlia è il “seme cattivo” e sarà suo compito estirparne la relativa pianta.

L’autore:

William March {Mobile, 1893 - New Orleans, 1954).

È considerato uno dei più importanti narratori statunitensi del Novecento. La sua figura viene spesso accostata a quella di Hemingway (al quale lo accomuna l'appartenenza alla cosiddetta "Generazione perduta"), Remarque e Dos Passos. Ha ottenuto numerosi premi e riconoscimenti, come i quattro Henry Prize per i racconti brevi e l'American Book Award per I semi del male, portato sul grande schermo dal regista Mervyn LeRoy nel 1956 e noto in Italia con il titolo Il giglio nero. Grande outsider rispetto al mondo letterario, è autore, tra l'altro, di Compagnia K, pubblicato da Castelvecchi nel 2010.

 

La quarta:

Rhoda è sempre stata considerata da tutti una graziosa bambina di otto anni finché, durante l'estate, non accade una terribile tragedia. Il cadavere di un ragazzino, compagno di scuola della piccola, viene rinvenuto sulle rive del lago prescelto per la tradizionale scampagnata di fine anno, con le mani e la testa deturpati da strani segni. Chi ha avuto il coraggio di compiere un delitto tanto atroce? Mentre la madre di Rhoda non riesce a credere a se stessa quando è costretta a scontrarsi con il lato oscuro di sua figlia, Monica Breedlove, studiosa di psicanalisi, si imbatte negli spaventosi disegni della bambina: incubi a occhi aperti in grado di rinfocolare i sospetti già covati dalle maestre - consapevoli dell'odio provato da Rhoda nei confronti dell'amichetto assassinato - e da un custode, convinto di aver visto una ragazzina con le trecce e il vestitino rosso sulla scena di una disgrazia che, nel romanzo capolavoro di William March, torna ad assumere le sembianze mostruose di un american dream tradito e deturpato.

  

William March

I semi del male 

(The Bad Seed, 1954)

Traduzione Marcella Hannau

Castelvecchi Editore

collana Biblioteca dell’Immaginario

10, pagg. 242, euro 16,50