La Edizioni E/O pubblica una nuova collana dedicata all'horror e al thriller ed è possibile trovare ambedue i generi nel romanzo di John Marks West Side Transilvania (Fangland, 2007).

La protagonista Evangeline Harker, giornalista di un programma di successo, viene inviata in Romania per cercare di intervistare Ion Torgu, un misterioso personaggio, un boss mafioso con le mani in pasta in decine di attività criminali.

La missione della giovane cronista non andrà come era preventivato e Evangeline avrà delle terrificanti esperienze per poi sparire del tutto con grande scompiglio e senso di colpa tra i suoi superiori che si trovano nei comodi uffici di New York, uffici situati vicino a dove un tempo c’erano le Torri Gemelle.

Qualche mese dopo, la giornalista viene ritrovata in un monastero sempre in Romania: è ancora convalescente, ma non ricorda nulla delle sue esperienze precedenti; resta il mistero di chi era che inviava in redazione le e-mail a sua firma; altro mistero è l’arrivo presso la sede della compagnia di alcune casse provenienti proprio dall’est Europa poco dopo un misterioso virus ha colpito il sistema audio del network. Una atmosfera oscura proveniente dal Vecchio Mondo avvolge gli uffici del network e tutti saranno costretti a confrontarsi con una minaccia di là della loro più paurose fantasie.

L’autore:

John Marks è stato produttore della famosa trasmissione di attualità 60 Minutes. E’ uno scrittore acclamato dalla critica. Le sue opere includono The Wall, segnalato dal New York Times nel 1998 come uno dei migliori libri dell’anno, e War Torn, nominato da Publishers Weekly come uno dei migliori romanzi del 2003. Vive con la famiglia nel Massachusetts.

La “quarta”

Una giovane reporter americana arriva in Romania per un’intervista con Ion Torgu, misteriosa figura di spicco della malavita nell’Europa dell’Est. Giunta sui monti della Transilvania si accorge però che il suo non sarà un semplice viaggio di lavoro, e l’incontro con Torgu la segnerà irrimediabilmente. Perché Torgu è un vampiro. Ma la provenienza transilvana è l’unica caratteristica che ha in comune con le creature rese celebri dalla penna di Bram Stoker e poi da tanti altri film e libri. Niente più zanne acuminate, ma denti neri e gengive marce; niente assalti notturni, ma omicidi rozzi e brutali con un coltello e un secchio per raccogliere il sangue. Il vampiro di John Marks non è una creatura ultraterrena, la sua è più che altro una condizione spirituale, un rapporto morbosamente intimo con la sofferenza che nel corso dei millenni l’uomo ha causato a sé stesso. Beve il sangue delle sue vittime per dissetare i morti che gli parlano nella testa, che gli raccontano storie atroci di massacri, guerre e genocidi. Immortale, rivive di continuo le morti altrui. E quale luogo può chiamarlo a sé con più forza della New York ancora segnata dall’enorme cicatrice dell’11 settembre?

West Side-Transilvania è un’opera davvero profonda e originale, una lunga e sofferente riflessione sulla condizione umana. Un mosaico narrativo, degno erede della tradizione gotica, dove l’orrore e la paura sono esplorate nel loro aspetto e impatto psichico e dove il mostro è una creatura d’angoscia e dolore, gravato dal fardello di una lunga litania di nomi: le innumerevoli città, i paesi e i villaggi in cui l’uomo ha versato il sangue dell’uomo

John Marks, West Side Transilvania (Fangland, 2007)

Traduzione Nello Giugliano, Edizioni E/O, collana Thriller E/O, pagg. 494, euro 19,50

ISBN 978-88-7641-922-5