11 NOV - E' morto a Los Angeles all'età di 91 anni Dino De Laurentiis. Produttore cinematografico tra i più famosi al mondo, era nato a Torre Annunziata l'8 agosto del 1919. Cresciuto vendendo gli spaghetti prodotti dal padre, era entrato nel mondo del cinema attraverso il "Centro Sperimentale di Cinematografia" di Roma nel biennio 1937. Dopo un breve esordio come attore, decise di intraprendere la carriera di produttore che gli ha fruttato circa 150 film e numerosi successi mondiali. Ha giocato un ruolo di primo piano per quanto riguarda il cinema neorealistico del dopoguerra, con pellicole come Riso Amaro (1948) di Giuseppe De Santis, Napoli milionaria (1950) di Eduardo De Filippo, Dov'è la libertà? (1954) di Roberto Rossellini, Miseria e nobiltà (1954) di Mario Mattoli e La grande guerra (1959) di Mario Monicelli, con Alberto Sordi e Vittorio Gassman, Leone d'Oro alla Mostra del Cinema di Venezia. Nel 1948 diede vita alla "Ponti-De Laurentiis" insieme a Carlo Ponti, e produsse successi come Totò a colori (1952) di Steno, Europa '51 (1952) di Roberto Rossellini, Anni facili (1953) di Luigi Zampa, La strada (1954) e Le notti di Cabiria (1957) di Federico Fellini (questi ultimi entrambi Premio Oscar per il miglior film straniero, dopo quelli vinti da Vittorio De Sica con Sciuscià, 1947 e Ladri di biciclette, 1949). Si dedicò anche alla costruzione di teatri di posa, dove vennero girati numerosi film hollywodiani come Guerra e pace (1956) di King Vidor, Barabba (1961) di Richard Fleischer e La Bibbia (1966) di John Huston.

Quando con una legge del 1972 i sussidi vennero riservati solo ai film con il 100% di produzione italiana, De Laurentiis si trasferì negli USA, dove fondò la De Laurentiis Entertainment Group.

In America continuò a produrre successi diventanti in seguito dei cult, come, far gli altri, Serpico (1973) di Sidney Lumet, I tre giorni del condor (1975) di Sidney Pollack, Il giustiziere della notte (1974) di Michael Winner, King Kong (1976) di John Guillermin, L’orca assassina (1977) di Michael Anderson, Conan il barbaro (1982) di John Milius, Amityville Possession (1982) di Damiano Damiani, Halloween III: il signore della notte (1983) di Tommy Lee Wallace, La zona morta (1983) di David Cronenberg, Il Bounty (1984) di Roger Donaldson, Dune (1984) di David Lynch, L’occhio del gatto (1985) di Lewis Teague, L'anno del dragone (1985) di Michael Cimino, Unico indizio la luna piena (1986) di Daniel Attias, Codice Magnum (1986) di John Irving, Manhunter - Frammenti di un omicidio (1986) di Michael Mann, Velluto blu (1986) di David Lynch, Morte a 33 giri (1986) di Charles Martin Smith, La casa 2 (1987) di Sam Raimi, Body of Evidence (1992) di Uli Edel.

Fra i titoli più recenti si ricordano Hannibal (2001) di Ridley ScottRed Dragon (2002) di Brett Ratner.

 

Ha avuto sei figli: Veronica, Raffaella, Federico e Francesca da Silvana Mangano, con la quale si era sposato nel 1951; Carolyna e Dina avute dalla seconda moglie Martha Schumacher con la quale si era sposato nel 1990.

 

Nella notte degli Oscar del 2001 ha ricevuto l'Irving G. Thalberg Memorial Awarde e, nel 2003, il Leone D’Oro alla carriera a Venezia. E’ stato anche giudice dell'Academy of Motion Picture Arts and Sciences, per il Premio Oscar.