Pochi film godono di una cattiva fama come Faces of death (1978). Il film di John Alan Schwartz si proponeva come lo shockumentary definitivo, promettendo di mostrare autentiche scene di morte, violenze e orrori vari. Un cinismo che veniva ostentato fin nel sottotitolo: "proibito in oltre 40 paesi".

Come succede spesso in questi casi, la maggior parte delle atrocità non erano autentiche. Faces of death fu realizzato montando filmati di repertorio e scene girate ad hoc che, si diceva, rappresentavano morti violente, esecuzioni, suicidi, violenza sugli animali e altre nefandezze. Il collage veniva proposto come un autentico documentario. L'attore Michael Carr, nei panni del misterioso Dr. Francis Gröss, era la guida in questo viaggio nell'orrore. Nella migliore tradizione dei mondo movies, si solleticavano i peggiori istinti dello spettatore mostrando una serie di scene orribili, mascherando l'operazione quasi pornografica con un tono da finta denuncia.

Il risultato fu una noiosa accozzaglia di documentari bellici, incidenti di gare automobilistiche, violenze sugli animali (sequenze girati duranti la caccia alle foche o in mattatoi) e scene fasulle. Tra queste ultime, anche quella famigerata (ma assolutamente falsa) di una scimmia cucinata e servita in un ristorante come una rara prelibatezza.

Faces of death incassò quasi 80 volte la cifra del budget (era costato 450.000 dollari), ebbe almeno cinque sequel e numerose imitazioni.

La domanda è: ha senso realizzare un film del genere nel ventunesimo secolo, quando con pochi click si possono vedere scene tutte le atrocità (vere, purtroppo) che ci propongono la cronaca nera e gli scenari di guerra di tutto il mondo?

A quanto pare, sì.

Hollywood Reporter afferma che un che la Rogue Pictures ha addirittura intenzione di farne un remake. Il dovrebbe essere scritto e diretto da J.T. Petty, regista del documentario sull'horror S&Man, mentre la produzione sarà di Rick Benattare, Susan Montford e Don Murphy. Dalle prime anticipazioni, sembra che il film non sarà un mockumentary, bensì un horror a basso costo con una vera (si spera) trama, nella speranza di dar vita a una nuova franchise sulla falsariga di Saw.

Insomma, un normale film con il titolo preso a prestito da un "cugino" maledetto a fare da specchio per le allodole. Questo sì che è spaventoso.

Speriamo bene.