Singolare campo di indagine quello scelto da un piccolo gruppo di ricercatori russi: l’influenza del soprannaturale, o forse meglio della fede in esso, sul destino delle persone che riescono per le più disparate coincidenze a evitare incidenti tragici e mortali.

Quante volte si è sentito raccontare di gente incredibilmente scampata dal coinvolgimento in un disastro, per un contrattempo che ha fatto perdere loro proprio quel particolare aereo che finirà per abbattersi provocando centinaia di vittime; per una gita o un impegno rimandati all’ultimo istante, che hanno evitato loro di trovarsi su una vettura o un’imbarcazione in viaggio verso fatali sciagure, di cui solo in seguito avranno notizia?

“Quella nel sovrannaturale è una delle credenze più diffuse nel mondo”, dice Valery Isakov, ricercatore in scienze matematiche a capo del piccolo gruppo che conduce a Mosca l’indagine sulla statistica delle coincidenze anomale. Il numero delle persone che credono in queste cose è in aumento, secondo il portavoce del team russo. Qualcuno parla di provvidenziali intossicazioni alimentari gli hanno fatto annullare un volo destinato a tragica fine, altri riportano di guasti che hanno fermato l’automobile a breve distanza dal luogo che li avrebbe coinvolti in un grave scontro stradale, e altre simili occorrenze.

Si tratta solo di coincidenze? “Non si può trovare alcuna risposta, se si considera individualmente caso per caso”, prosegue Ikasov. “Per trovare dei fattori comuni dietro a questi miracolosi scampati pericoli, occorre analizzare il fenomeno dal punto di vista della statistica matematica”.

Altri ricercatori, in passato, hanno tentato misurazioni statistiche nello stesso campo. Nel 1958, il sociologo americano James Stownton si occupò di analizzare i dati di 200 casi di incidenti ferroviari, registrati nell’arco di 30 anni. I risultati della ricerca mostrarono come i treni coinvolti in seri incidenti fossero occupati da passeggeri al 61% della propria capacità di trasporto, mentre i convogli normalmente in viaggio venivano mediamente occupati al 76%.

Un misterioso “buco” di un 15% di passeggeri, quindi, inspiegabilmente previdenti o fortunati, che pare abbia portato Stownton a considerazioni più vicine al misticismo che non al rigore scientifico.

Il gruppo moscovita intende proseguire le ricerche iniziate nello scorso XX secolo, non senza prendere in considerazione gli indiretti suggerimenti di scrittori horror e del mistero, come Stephen King il quale, interessandosi al disastro di un volo tra Denver e Boston, scoprì chiamando la compagnia aerea che ben sedici passeggeri avevano cancellato a vario titolo le proprie prenotazioni. Un numero triplo rispetto alla media.

“Ma le nostre richieste di dati sulle prenotazioni cancellate sono state rifiutate dalle linee aeree russe, quasi fossero un segreto di stato”, continua Valery Isakov, che con il suo gruppo dovrà quindi limitarsi alle statistiche occidentali disponibili sull’argomento.