Nancy McLeod di West Richland (Washington) sa bene che il suo terreno ospita serpenti, ma di certo non sospettava che le bestiole a sangue freddo fossero anche bipedi.

L’ha appurato coi propri occhi giovedì 5 maggio mentre assisteva un amico, Pedro Osorio, che bruciava alcune sterpaglie. Proprio in un mucchio di erbacce secche, Pedro ha scoperto un serpente a sonagli lungo circa sessanta centimetri. La sinuosa creatura è stata subito stato uccisa, infilzata col forcone e gettata nelle fiamme. Solo a quel punto Pedro e Nancy hanno notato che il serpente possedeva una straordinaria peculiarità: era dotato di piccole zampe posteriori. Gli arti, poco più lunghi di un centimetro, spuntavano dal corpo del rettile a poco distanza dalla punta della coda.

Ma quando le misteriose zampine posteriori sono state viste, era ormai troppo tardi per “salvare” un campione tanto raro.

Secondo la scienza, il serpente con le zampe è ovviamente un mutante, come hanno confermato dagli esperti della Washington State University, i quali si sono affrettati a raccomandare che i resti della misteriosa creatura vengano almeno chiusi in un sacchetto di plastica e tenuti al fresco nel freezer per essere preservati da ulteriori danni.

Se il serpente dovesse dimostrarsi davvero dotato di “zampe”, si rivelerebbe una scoperta decisamente importante per erpetologi e paleontologi (per tacere dei criptozoologi, che a bestiole del genere consacrano la vita).

Già nel 1978, a Gerusalemme, furono scoperti i resti fossili di una rettile serpentiforme lungo circa un metro e dotato di zampe posteriori (di fatto inutili, una sorta di “atavismo” come lo è l’abbozzo di coda per un essere umano). La creatura, denominata Pachyrhachis problematicus potrebbe, secondo gli studiosi, essere un “anello mancante” tra lucertola e serpente.

Per chi, invece, è appassionato di creature misteriose, l’idea di un serpente dotato di zampe non può che richiamare alla mente il Basilisco. E non parliamo di quello che è stato successivamente denominato così (una pacifica lucertola diffusa nell’America tropicale), ma del Basilisco originale, quello delle leggende medievali, il re di tutti i serpenti: nato dal congiungimento tra un rospo e un gallo (sic!) zampe da rapace e corpo di serpente, il suo sguardo sarebbe in grado di uccidere all’istante l’incauto umano che osi sfidarlo.

Ovviamente potrebbe anche trattarsi di un Ouroboros, simbolo alchemico che esprime l’infinito (il famoso serpente che si morde la coda), molto spesso raffigurato come una creatura serpentiforme completa di artigli.

Nonostante una certa somiglianza iconologica, invece, è da escludere che si tratti di una Salamandra, spiriti elementali che vivrebbero nel fuoco (o sarebbero talmente freddi da spegnelo, almeno secondo quanto scriveva Plinio nella sua Storia Naturale).

Pare infatti che l’animale si sia abbrustolito in modo ben poco leggendario.