E’ stato recentemente riproposto in libreria un romanzo di Daniele Ramella dal titolo Il mistero del bosco maledetto.
L’autore vive a Torino, città nella quale si è laureato in archeologia e dove ha insegnato lettere prima di dedicarsi alla scrittura.
E’ un profondo conoscitore non solo della storia di questa città, ma anche dei suoi molti misteri. Ha già pubblicato vari racconti fra cui uno di fantascienza dal titolo Un messaggio ai posteri arrivato secondo al concorso NeroPremio e incluso successivamente nella raccolta Sedotti dal buio (Ferrara Edizioni).
Un suo precedente romanzo dal titolo Il mummificatore è ambientato a Torino e narra di un corpo mummificato e avvolto da bende, recuperato dal Po come se questi fosse il Nilo. Le analisi però rivelano che non si tratta di una mummia antica trafugata dal Museo Egizio, bensì di una giovane studentessa mummificata seguendo esattamente il rituale degli antichi Egizi. Sarà dura per l'archeologo Luca Romani e per l'ispettore Sergio Foschi chiarire il mistero.
Gli stessi personaggi li ritroviamo nel presente romanzo che dovranno risolvere il mistero di una maledizione presente in uno sperduto bosco nelle vicinanze di Torino.
Un brano del romanzo:
La ragazza si chinò verso il pavimento e raccolse l’ultima statuina di cera, che portava un nastro bianco intorno al collo, come se fosse l’immagine di un prete.
Ricominciò a intonare le sue antiche maledizioni, al termine delle quali gettò la statuina nel braciere, insieme ad alcune penne nere di corvo.
Mentre la cera lentamente si scioglieva col calore della brace, una quiete serena sembrò tornare sul viso della ragazza, strumento di una terribile vendetta.
Spossata da quei lunghi e complessi rituali, si accoccolò sul pavimento in posizione fetale, come se volesse tornare nel ventre della madre che aveva conosciuto solo da morta, e s’addormentò in un sonno senza sogni.
La “quarta”:
Un bosco silenzioso ai piedi di una montagna. Un allineamento di pietre, che testimonia remote presenze celtiche. Una casa isolata, circondata da alberi secolari.
Nella casa, una donna attende la morte, preannunciata dalle fiaccole di coloro che la odiano. Ma la donna ha ancora tempo per un’ultima terribile maledizione, che colpirà inesorabilmente i suoi assassini.
Alcuni anni dopo, una squadra di archeologi arriva in quello stesso bosco per iniziare una serie di scavi sul sito celtico. Tra loro c’è il giovane Luca Romani, in cerca di nuovi stimoli, forse di se stesso. Troverà invece il mistero, rappresentato da un inquietante e indecifrabile graffito, raffigurante una creatura mostruosa dalla doppia coda di pesce. Ma troverà anche l’amore, puro e passionale, per una donna, la misteriosa Melusina, ragazza dall’oscuro passato e dai tenebrosi segreti.
Chi è Melusina? Donna, fata o strega? Spirito d’amore o strumento di morte?
Che significato ha la sirena a due code che sembra collegare Melusina al sito celtico?
Perché alcuni abitanti del luogo ostacolano in tutti i modi il lavoro del gruppo di archeologi? Quali inconfessabili segreti cercano di nascondere?
Quando l’elenco dei misteri inizierà ad allungarsi sempre di più, e l’incubo sembrerà avvolgere ogni cosa, Luca Romani potrà contare solo sulle proprie forze e sull’aiuto di un vecchio amico, l’ispettore Sergio Foschi, per sopravvivere ai nemici umani e soprannaturali che lo circondano.
Intanto, nella sua fredda tomba d’acqua, un’innominabile creatura attende di essere risvegliata, per compiere la sua vendetta finale, invocata dalla chiamata del sangue...
Il mistero del bosco maledetto di Daniele Ramella (2007, Edizioni L’Età dell’Acquario, collana I best seller del mistero, pag. 326, euro 17,00)
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