Cosa fa di un film un film sui mostri? Il termine monster movie definisce molto più di quanto si potrebbe pensare.

Non solo giganteschi insetti che vanno in giro devastando intere città o bestie disumane che inseguono un gruppo di campeggiatori entrato nel suo territorio, un monster movie potrebbe ad esempio raccontare la battaglia dell’uomo contro la natura (è il caso di Lo squalo) o ancora la terribile lotta dell’uomo contro il sé represso che è il tema portante di quasi tutti i film sui licantropi.

E ancora un’abbondanza di bestie di varie forme e dimensioni, per non parlare degli alieni.

E se alcune di queste creature sono intrinsecamente malvagie, altre non hanno volontà di fare del male.

Prima di procedere alla stesura della lista, definiamo quindi meglio il termine monster movie.

1. Il comportamento della bestia in questione deve essere disumano. Sappiamo bene quanto gli esseri umani possano avere un comportamento “mostruoso”, ma assassini, cannibali e tutto quanto ha di ripugnante da offrire il comportamento umano non verrà preso in considerazione. Diverso è il caso in cui un uomo ha invece la capacità di trasformarsi in qualcosa di altro da sé stesso, come nel caso dei lupi mannari.

2. Stesso discorso vale anche per gli animali. Non è sufficiente che siano letali predatori, devono avere una qualche caratteristica che normalmente, o almeno ce lo auguriamo, non sia contemplata in natura.

3. Occorre fare le dovute valutazioni anche per quanto riguarda gli alieni. Se hanno intenzioni bellicose come nel caso dello xenomorfo di Alien, allora sì, possiamo considerarli mostri. Diverso è invece il caso dei marziani armati di pistola laser di Mars Attacks!.

4. I mostri non devono avere origine soprannaturale. I fantasmi sono quindi tagliati fuori dalla lista. Preferiamo tenere fuori da questo elenco anche altri tipi di “non morti”, i vampiri o gli zombie.

Partiamo dunque con la nostra classifica che continuerà a tenervi compagnia ogni mercoledì per 5 settimane.

50, imperdibili monster movie

50. Profezia 

(John Frankenheimer, 1979)

Un film difficile da classificare. È contemporaneamente lotta contro la natura e una pellicola di denuncia, con un sottile rimando ad Alien.

Il mostro è un orso mutante che cammina sulle zampe posteriori, trasformato dai rifiuti industriali prodotti da una cartiera.

Bisogna ammettere che il film accusa dolorosamente il passare del tempo, ma se non siete troppo esigenti e riuscite a passare oltre qualche piccolo difetto, potrete godere di una delle morti più involontariamente esilaranti della storia del cinema.

49. Basket Case

(Frank Henenlotter, 1982)

I b-movie hanno raggiunto vette molto alte durante gli anni ’80, anni in cui le attrezzature cinematografiche sono diventate più ampiamente disponibili.

E Henenlotter, con a disposizione una manciata di pessimi attori e un cesto di vimini, con un investimento di soli 33.000 dollari è riuscito ad arrivare in non poi così poche sale.

Il film racconta di Duane e del suo gemello siamese deforme Belial, con il quale comunica telepaticamente.

Basket Case, che mescola umorismo a scene decisamente cruente, in pochi anni è diventato un cult, tanto da avere due seguiti.

48. Sputnik – Terrore dallo spazio

(Egor Abramenko, 2020)

È molto meglio prendere in prestito da Alien, piuttosto che imitare malamente Ridley Scott.

E questo è il motivo per cui Sputnik funziona così bene. Ovvio che qualsiasi film su corporazioni che utilizzano ignari equipaggi per trasportare mostri extraterrestri rimandi al film si Scott, ma Abramenko dà uno stile personale al racconto.

Se la scenografia mostra tutti i difetti di una produzione non a così alto budget, la raffinatezza del design del mostro alieno permette di soprassedere su qualche piccola sbavatura.

47. A cena con il lupo – Werewolves Within

(Josh Ruben, 2021)

Josh Ruben è in grado di muoversi con agilità lungo il sottile confine tra horror e commedia, riuscendo a creare qualcosa che non sia solo spaventoso, ma anche esilarante.

La pellicola è tratta dall’omonimo videogioco Ubisoft, da cui prende lo spunto principale (individuare il lupo mannaro che si nasconde in una piccola città in cui tutti si conoscono) e lo colloca in un contesto più assurdo.

Nonostante gli scambi di battute spassosissime, l’horror non viene mai perso di vista. Tra personaggi sopra le righe e falsi depistaggi, il sangue scorre a fiumi.

46. Troll Hunter

(André Øvredal, 2010)

I primi venti minuti del film ricordano The Blair Witch Project. Ci viene presentata infatti una troupe televisiva che indaga su alcune morti inspiegabili di orsi, il sospetto è che qualcuno li cacci di frodo.

Ma il mistero ha durata breve, la pellicola prende una svolta improvvisa e ci mostra i terribili troll.

E in pochi passaggi costruisce una mitologia piuttosto robusta e credibile e ci porta persino a empatizzare con i mostri.

45. Rodan, il mostro alato

(Ishirō Honda, 1956)

Rodan è un film significativo su più livelli: è stato uno dei primi film sui kaiju di Toho a capitalizzare la popolarità del genere dopo Godzilla del 1954, e il primo a colori della casa di produzione.

La pellicola racconta di un gruppo di minatori catturato da misteriose creature nascoste nell'oscurità. Sarà la presenza di questi mostri a risvegliare una minaccia ancora più grande: Rodan.

In termini di budget, e quindi tecnicamente, il film compie un significativo balzo in avanti rispetto a Il re dei mostri, secondo film dedicato a Godzilla, ed è ovviamente una di quelle opere imprescindibili per il genere.

44. Il mostro della laguna nera

(Jack Arnold, 1954)

Così come in King Kong, anche questo è un horror con un triangolo amoroso: Richard Carlson e la creatura lottano per conquistare la bella e coraggiosa Julie Adams.

E come in King Kong, ci ritroviamo a fare il tifo per il mostro.

C’è da dire che Jack Arnold ce la mette tutta per farci amare il mostro che si muove con grazia anche nelle scene subacquee.

43. The Mist

(Frank Darabont, 2007)

Un gruppo di sconosciuti si ritrova intrappolato in un supermercato quado una nebbia innaturale cala sulla città, portando con sé mostruosi insetti giganti assetati di sangue.

Il film è quasi un’analisi antropologica su come gli esseri umani si adattino e reagiscano (o non riescano a farlo) in caso di crisi.

Spetta a Thomas Jane guidare il gruppo, ritrovandosi a scegliere tra la salvezza del proprio figlio e la salvaguardia dell'intero gruppo.

Il finale poi, incredibilmente cupo, si discosta in modo significativo dal lavoro di Stephen King.

42. A Quiet Place – Un posto tranquillo

(John Krasinski, 2018)

Questo è un film capace di tenervi con il fiato sospeso per tutta la sua durata.

Terribili creature aliene hanno invaso la Terra, i mostri sono feroci ma ciechi, per cacciare quindi fanno affidamento solo sul loro udito. Se la famiglia Abbott vuole sopravvivere, deve muoversi in assoluto silenzio.

Un racconto fatto di pochissimi dialoghi che affascina, con il giusto numero di inciampi da rimanere rapiti dalla narrazione.

E nessun precedente lavoro di Krasinski avrebbe mai potuto farci sospettare la sua capacità di costruire un così accurato orrore.

41. Monsters  

(Gareth Edwards, 2010)

Un giornalista è incaricato di scortare una turista attraverso l’America centrale, diventata ormai dimora di forme di vita aliene.

Con un budget tutto sommato limitato, Gareth Edwards sfrutta la regia per evocare un pianeta ormai trasformato dalle creature venute dallo spazio.

Ma i veri protagonisti del film sono i personaggi e il rapporto che si crea tra loro più che lo scenario.

Nonostante gli alieni, Monsters mostra uno scenario più che plausibile all’interno del quale si muovono due persone caricate di un bagaglio emotivo ingombrante.